30.9.09

La pioggia viola

(Anche se qui c'è ancora il sole). Esercizio di stile. Doveva essere una specie di tentativo di mettere in fila due o tre cose fighe con un mixato tachicardioinico da un pezzo ogni dieci secondi e poi sono finito sempre sulla techno piagnona, sui lungoni dilatati e sulle versioni private delle cose che più canticchio (Two Dots per capirci). Dopo è pura caciara, come il mio pezzo del momento, ovvero Raindrops: sorrisoni, l’aereo a metà che parte e arriva, even though you’re million miles away.

Rain Drops (mix) - maxcar - [mirror]


Sketch On Glass - Mount Kimbie [HotFlush Recordings]
Wad - Pearson Sound [Hessle Audio]
Sparing The Horse - James Blake [Hemlock Recordings]
Wet Look - Joy Orbison [HotFlush Recordings]
When The Sun Goes Down (Ain’t No Sunshine UR Mix) - Anthony Rother [Datapunk]
Goodly Sin (Robert Hood Remix) - Ben Klock feat. Elif Biçer [Ostgut Tonträger]
For The Lost - The Mole [Internasjonal]
Two Dots [maxcar Dots For The Lost mashup] - Lusine [Ghostly International]
Acid Bells (Martyn’s Bittersweet Mix) - Efdemin [Curle Recordings]
Burning Up - Skream [Digital Soundboy]
Seven (Martyn’s Seventh Remix) - Fever Ray [Rabid Records]
Raindrops - Basement Jaxx [XL Recordings]


Rain Drops (mix) - maxcar - [mirror]

29.9.09

Klosing walls and ticking Klocks (25 hours party listening people)

Ma non ti annoi? Ma che cazzo fai quando vai?* A che pensi per tutte quelle ore?** Se è difficile provare a rispondere alle loro domande con “ascolto cosa/come suona il dj, guardo come reagiscono le persone, ballo sul posto***”, immaginate la mia situazione: è più inspiegabile attendere un dj che si presenta solo alle cinque e sentirlo fino alla fine (lo stesso orario in cui mi sono svegliato) o recriminare sul fatto che abbia suonato solo due ore invece delle cinque preventivate (e che anche il suo compare ci aveva regalato qualche tempo fa)? Per farla breve, venerdì scorso doveva suonare a Torino Ben Klock ma per un allarme attentato all’aeroporto di Berlino il suo aereo è atterrato a Malpensa alle 3 invece che alle 22. La piazza è stata tenuta egregiamente dai residenti anche se non facevano per me (ho alzato le antenne solo per uno dei primi pezzi del secondo tipo (Claude?), una roba strana con battuta lenta, e per The Pulse di Efdemin su cui mi sono alzato dal divano. Ben Klock ha comunque onorato fino a quando ha potuto la pista e il locale (le 7, Turin is not Berlin), anche se io ero troppo stanco per apprezzare il tiro dritto e rigoroso e dopo una ventina di minuti ho optato per il divanetto, risvegliato dopo una mezz’ora dal remixo dettmanico dei Junior Boys curiosamente seguito anche questa volta da Subzero. Più in generale per il poco sentito Klock mi è sembrato più squadrato e meno incline all’idea ritmica di Dettmann, ma potrebbe essere solo questione di compressione. I ragazzi di Savana Potente hanno promesso che Klock tornerà prossimamente con un evento gratuito. Poi c’era un afterhour al Dottor Sax, ma per andare avrei dovuto prendere delle sostanze, tipo il sonno pomeridiano.


Subzero - Ben Klock


* un collega che si è svegliato alle sette come me, ma che andrà a letto nove ore prima
** una persona molto vicina all’estetica
*** agito i piedi sul posto, ondeggio la testa sul posto, ogni tanto elargisco segni di approvazione o avversione con le mani. Sempre sul posto

14.9.09

Natale con i Collective, Compleanno con i Buttons


Olympians - Fuck Buttons



(Odierete che sono scomparse le tribalità e le complicazioni e ora per gran parte suonano come degli M83 via Mogwai dopati da Weatherall, che Surf Solar per quanto maestosa rispetto all'edit aggiunge un minuto iniziale introduttivo e due minuti finali che era meglio il troncamento abrupto, che Lisbon Manu è la terza volta che si ricicla un'idea etcetera. Ma finisco i kleenex e aspetto il concerto sperando che annientino timpani e torace)

12.9.09

Il castoro del Canadà

Da qualche giorno mi ronzava in testa questa canzone che mi faceva pensare ai Boards Of Canada, anche se non c'entrava niente coi Boards Of Canada. Due quarti di intro assoluti, con contrappunti a somma di seguito, campane, filtri, archi etnici, u-uh neri, incisi di suspense e rumori di fondo su beat meccanici. Così facile e pop, quasi infantile, da non farti sentire a tuo agio. Ho setacciato la discografia dei Boards Of Canada e poi mi sono accorto che era Chicco e Spillo di Samuele Bersani. Poco fa ho messo insieme qualche pezzetto benedetto (niente di estraneo all'originale), ho mappato qualche effetto banaletto alle manopole (che i due santi fratelli mi perdonino) e ho improvvisato un edit per spiegarmi meglio. Poi ho coperto le tettine all'immagine della copertina, ché insomma va bene gli anni Novanta, il monosopracciglio e quei maglioni, ma a tutto c'è un limite. Ciao.