2.2.06

Crying At The Discoteque


Un unico ossimoro tormenta le mie orecchie nelle ultime ore. Non so se sia inconscio desiderio di ritorno alla bella musica depressa di una volta, ma una dopo l’altra si assommano nella mia rotazione privata canzoni di luci stroboscopiche e fazzoletti di carta. Medito di riunirle in un catartico mix, una discoteca senza sorrisi scemi con tanto di Stina Nordenstam e quei tamarri dei Cicada.

Poi, come si dice in questi casi, arriva anche la mazzata. La colpa è sua, che negli ultimi tempi ha più volte tirato in ballo il nome di Nathan Fake. Oggi mi sono ritrovato tra le mani il suo Drowning In A Sea Of Love, che credo mi terrà impegnato per un bel po’ di tempo. Ora, io potrei limitarmi a segnalarvi l’mp3 di You Are (Not) Here, epico pezzo che riassume tutto la mia attuale fissa per il dissidio tra il core deanimato fatto di bit e forme d’onda e lo scostamento tra ambient(e) e sentiment(o). Potrei, ma non mi limito.

Quello che vi propongo è un parallelo tra la versione su disco e la versione live. Ma tanto quello dal vivo si controlla la posta, dici. E invece no. Se l’ originale punta su come gli strati di sfumature si confondono tra di loro in maniera timida, quasi educata ancorché emittente, quella dal vivo abbandona ogni reticenza e si fa nuda più velocemente: in maniera prima scomposta attraverso le interferenze originariamente non presenti, in maniera palese poi attraverso l’ingresso anticipato del tritato di assoli di Brian May. Quello che prima era quasi un pregiato esercizio di stile sul tema “canzone sulla cristallizzazione della scomparsa dell’amato/a”, assume una vitalità forse eccessiva ma che sa molto di concerto e di palcoscenico. Dopo tutto è una canzone che recita la parte di una canzone d’amore lontano e la distanza tra le due versioni è quella tra un testo teatrale e la voce di un attore che si rompe, sempre impostata, nell’urlo che prima era solo un sussurro. You Are Here. Tutto ciò mi piace per questo, o forse perché sembra davvero che un musicista stia aggiungendo qualcosa, suonando dal vivo.

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