5.1.10

Rotante (La Settimana Dei nonSaldi A Londra)

No. Al minifestival dubsteppo non sono poi andato (la bass music, quella che una volta era il dubsteppo, ha monopolizzato le classifiche di fine anno ma per fortuna non è ancora diventata il nuovo trip-hop dato che i negozi di Londra, il vero metro di brit-popolarità post-NME, non la usano perché spaventa i clienti o li fa inciampare e sbattere l'uno contro l'altro come pacman intrappolati in un tenori-on). Al nonCapodanno nella solita topaia rappezzata di Shoreditch gli Aeroplane sono stati commoventi nonostante la trappola per topi in cui suonavano facesse di tutto per tenerti ai margini (i loro grandi classici misti alla disco polverosa, One Life Stand inaspettata da lacrime, un giorno vivremo a Parigi te lo prometto, like battery thinkers/count your thoughts, DON'T YOU WANT ME di FELIX e quel tepore da Deejay Time se il Deejay Time fosse esistito vent'anni prima). Erol Alkan invece ha annoiato pure la shop assistant gobba del Fred Perry di Covent Garden (andare lì quattro volte perché si ha la teoria che ogni giorno mettano qualcosa di diverso negli scaffali e ritirarsi con un unico noioso pullover smanicato): se vuoi accontentare ancora oggi tutti, il tuo miscuglio di post-disco, electro, milanesità rompi-coglioni risulta artefatto e senza mordente anzichenò (non puoi fare la profumiera con un minuto dei KLF prima di lanciare l'hit milanlondinese del momento - Bangkok di Boris Dlugosh - e poi era così giusto terminare sull'intreccio di Waves riletta da Gonzales con l'originale che non dovevi continuare a sonorizzare la fila al catastrofico guardaroba). Fico invece in apertura Rory Phillips che nonostante mixi con una cornetta telefonica al posto della cuffia ha intrattenuto amabilmente con la più recente tendenza di ibridazione di minimal e nuovadisco. A capodanno la fila per i fuochi in riva al Tamigi è durata un'ora (vai per Westminster e ti ritrovi oltre il London Eye), i fuochi dieci minuti, l'accenno di neve dieci secondi e più o meno un'altra ora per ritrovarsi al Fabric semivuoto popolato da indiani e turisti italiani (lo si voleva, ma non a questo punto) dove nello stesso momento suonavano Weatherall/sala uno, Joe Goddard degli HotChip/sala due, Rub'nTug/frigo-piccionaia. L'hotchippo ha optato per il polpettone nerobianco che strizza l'occhio alla band di provenienza (house sbagliata alla dOP, pochi technoni controllati, un pezzo vocale femminile post-r'n'b, ritmi rinse.fm-spezzati per il pre-finale e la chiusa con la suddetta Bangkok). Dopo si è resistito solo per una mezzora tra la coda minimalsfiancante di Weatherall (era ovvio, ma cristo per un set umano ti devo rincorrere nei pub?! a casa?!) e il freddo insostenibile per il mio raffreddore della sala tre dei Run'n'Tugghi. Al ritorno alla mezzanotte di sabato tra le ormai inutili luminarie festive sulla strada di Luton l'autista del pullman della Greenline canticchiava classici minori di Bacharach, Lucky Lips di Cliff Richards e astruse donnine northern-soul, tirava su col naso per il raffreddore e sbadigliava anche se avrebbe guidato fino a mattina.



ps:
Scena al Rock Shop di Charing Cross Rd.
Io: posso vedere il Launchpad della Novation?
Tipo dietro il bancone che capisci che ha aperto il negozio per vendere le chitarre e ora si ritrova a vendere queste diavolerie mentre il socio a fianco strimpella indolente su una fender: è lì in vetrina.
Io: niente sconti?
Tipo di cui sopra: No, è piuttosto caldo (pretty hot, in certi casi l'inglese sa essere davvero efficace)
Io: Vabbé, lo prendo.

Lungi dall'essere un post pubblicitario dato che centoquarantanove sterline le ho spese e ancora non mi rincorrono tirandomi addosso i tenori-on come a Four Tet, mi preme sottolineare due o tre fatti.
1) Chiunque pensasse che quelli della Novation abbiano pensato a un coso con dei bottoni per far partire le tracce si sbaglia di grosso. è un attimo e grazie ai prodigi di Max ci si barcamena tra emulatori di monome, step-sequencer, sample-scrambler e si è a un passo dal tenori-on.
2) Smanettando un po' ci si rende conto di quanta musica amata negli ultimi quattro-cinque anni sia figlia dell'approccio vettoriale-matriciale-grafico alla scrittura. Per una volta ci si accorge che la musica amata non è la solita figlia delle droghe (cocktail di anfetamine e allucinogeni) ma di un misto di patchinko, scandaglio nei forum alla ricerca della patch funzionante e occhiaie da 'no stasera dormo quattro ore che domani recupero'.
3) Non ho sentito The Visitor di Jim O'Rourke, ma sicuramente è stato uno degli alfieri dell'approccio matriciale. Fa tenerezza a tal proposito vederlo mentre i signori Yamaha gli spiegano come funzioni il tenori-on e lui risponde interessato (!), in giapponese (!!) e con interiezioni che non ti aspetteresti nemmeno da una macchietta giapponese (!!!).



pps: una delle sere dando un'occhiata alla BBC mi sono imbattuto in Goldie che partecipava a un quiz per celebrità chiamato Celebrity Mastermind. Rispondeva a domande correlate ai film di PT Anderson. Ora, è assolutamente ok che musicisti (che sono stati) di nostro interesse frequentino i programmi televisivi inglesi di prima serata - in una delle puntate di The Big Fat Quiz c'era anche Lily Allen. Goldie però fa caso a parte. Per chi non lo sapesse, Goldie è stato uno dei concorrenti del Celebrity Big Brother del 2002 (eliminato per primo), si è rotto il femore facendo sci d'acqua nelle prove del reality The Games (a cui non ha mai partecipato) ed è stato uno dei concorrenti più amati di Maestro una specie di Ballando con le stelle applicato alla direzione d'orchestra andato in onda ad Agosto-Settembre dell'anno scorso. Goldie è arrivato secondo, battuto da una specie di Maria Amelia Monti punk, ma è stato il vincitore morale tanto che questa estate la BBC ha trasmesso l'esecuzione alla Royal Albert Hall di una sua composizione pseudo classica (!) chiamata Sine Tempore (!!), facendo commuovere il suo grill in platea (!!!). La Giusy Ferreri del Regno Unito



Don't You Want Me? - Felix
Inner City Life - Goldie
Viva Forever - Jim O'Rourke

3 commenti:

delio ha detto...

1) ricordo male o il secondo album di goldie (saturnzreturn) era un doppio cd in cui il cd2 era un'ininterrotta suite orchestrale di 70 minuti?

2) se si parla di commesse, direi che il tag "poppe" è d'obbligo.

3) buon anno ragazzo.

maxcar ha detto...

1) l'estenuante "matre", ma l'arrangiamento orchestrale era fatto da un professionista (magari su sua indicazione poi, eh, ma uno dei tormentoni di Maestro era su quanto Goldie fosse bravo nonostante non sapesse leggere gli spartiti)

2) delio, in quanto commessa indie non è portatrice di poppe (tag che infatti ho eliminato dalla prima stesura). io poi la imitavo per tutta la settimana come un incrocio tra Igor e Riff Raff in onore della consueta trasmissione di capodanno di Fr.Jr. e TRHPS

3) buon anno a te, bro!

magomarcelo ha detto...

che meraviglia questi giocattoli giappi, altro che iphone e derivati - si scoprono sempre cose da queste parti!