9.11.11

Xi CtoC. Black is White is Black

The rhythm is the bass and the bass is the treble

Chords
Strings
We brings
Melody
G-Funk
Where rhythm is life
And life is rhythm



La sera prima della sommersione dei Murazzi si parte dai Murazzi dove un Theo Parrish assai sorridente (cazzo, un detroitiano sorridente) imbastisce un set negrissimo di battuta lenta, radici disco soul r'n'b e contrappunti sintetici. I suoi ugly edits più che il viaggiospazio. Tecnica pulita e rigore filologico stampano sorrisi sulle facce nonostante il set suoni (piacevolmente) passatista e il suo continuo uso delle manopole di bassi, medi e alti (almeno qui non seguiti dalla cassa ma da viulini e da cori motowni) sia - a cercare un difetto - troppo ripetitivo. Il magnetismo è pero tale che, anche ammesso che i più giovini siano lì per il successivo Ben Clock, nessuno reclama sugli splendidi break orchestrali o sulle divagazioni funk. E quando sembrava di aver imboccato un labirinto minimale involuto ha subito scartato verso la gioia acida.




Lasciando Ben Clock al suo destino si percorre (finalmente, riesco per la prima volta) la città nel pieno spirito del CtoC alla volta dell'Hiroshima dove K(uedo) e K(ode9) chiudono la serata Hyperdub. In Sala Modotti Kuedo è live in the mix che vuol dire che suona i suoi pezzi (e qualche altra cosa) uno dietro l'altro come in un dj set. Severant è uno dei dischi dell'anno e su un impianto più carico di quello che sono le mie cuffie si gode non poco dei brandelli premonitori e delle tenerezze 10010 che in realtà sono analogie. Poi a un certo punto spunta Miami Vice e la sabbia dentro gli anfibi e il bianco giallo verde acqua che ci circondano.




Non rimane che l'ultima ora delle tre di Kode9. Ritmi spezzati è dire poco. Nell'hardcore continuum che sgorgava dall'impiantone dell'Hiroshima il buon Steve Goodman aveva già abbandonato ogni residuo di linearità in favore di una persistenza retino-ritmica-alogica in cui grime, two e duestep si intersecano sviando e costringendo a consegnarsi. Strings Of Life apre la sezione housettona e di vecchia techno prima del finale culminante nell'ovvio ricordo di Burial e nel bis finale di Regulate. Poi i superstiti hanno cercato di avere un ultimo pezzo, ma il proprietario dell'Hiroshima ha castrato tutti vietando al fonico i volumi. Si è andati avanti per cinque o sei minuti con le proteste, giusto il tempo in cui si poteva suonare ancora un altro. Però Regulate come ultimo ultimo chiude. Il tartan addosso è a quadri come le camicie del 94.



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