Villalobos pubblica per Perlon Dependent and happy, tre vinili o versione mixata su cd. Il lancio stampa sgombra il campo: la dipendenza non è da sostanze ma è la piacevole dipendenza dalla sistemazione, dalla famiglia, dalla sedentarietà. I lanci stampa sono teneri delle volte e la reazione può essere inflessibile: come?! mai più un Villalobos follettoinpredaatutto come alla Mostra del Cinema di Venezia? Dependent and happy però non è il progetto di un intrappolato in casa, in collaborazioni più accettabili (Loderbauer) e in una nostalgia del clubbing. Al contrario Ricardo concilia le esperienze di vita con equilibrio e come tale la dipendenza è la mancanza dei vicini e degli affetti quando si è lontani e i pezzi sono tracce fulcro dei djset degli ultimi anni, nuove variazioni e spettacoli come Das Leben Ist So Anders Ohne Dich dove la cassa che non c'è è il focolare e la freddezza post punk germanica è quella dei club dove tutti fanno i cuori con le mani e si scatenano le risse nelle retrovie. La vita è così diversa senza te.
C'è uno stagista under25 ammanicato che affascina sempre coi suoi ricordi di clubbing mainstream anni zero torinese. File under non vado al Timeuorp a Milano perché poi mi fanno male i piedi e lunedì devo andare in Phintlandia per la tesi. Potrei ma non voglio non è diventato vorrei ma non posso. Forse sa anche chi sia Ricardo Villalobos, ma non ha ancora sentito Dependent and happy.