30.12.08

I want to dance sleep

Ho iniziato a leggere Bring The Noise di Simon Reynolds (Hip-Hop-Rock in Italia) e il mood pippaioleggiante delle prime pagine (spesso smentito dalle note a posteriori scritte oggi su quei vecchi articoli) è ben venuto in giorni in cui guardo ai miei consumi culturali con occhio più problematico che istintivo. O meglio, mi sono accorto che per quanto negli ultimi anni sia andato con la corrente (“going with the flow” se ci fosse stata una versione originale, ahah), poi mi ritrovavo sempre ad avere una prospettiva matura (da anziano), vissuta (da anziano) e da fuori (da anziano) pur consumando generi che a prima vista erano il regno del supergiovane.

Quest’anno dunque si chiude con DJ Koze, che è trentaseienne e spiega coi fatti come l’esperienza (l’anzianismo) possa essere tanto illuminante ed esploratrice. Alla faccia del ciclo-stile di urgenza. Lo spostamento dei confini, lo sguardo oltre possono muoverti anche se non fai arte concettuale. Il qui e ora di Let’s Love / I want to sleep, la tragedia incombente di Mango e Abudinga sono l’altra faccia dell’eterno bagnasciuga del basta ya de minimal. L’imballabile viene reso ballabile come in Zou Zou e Jolly Nuttich Joker, per limitarci a quest’anno. Rilascia interviste che colgono il tuo momento, scratcha come un dj hiphop davanti ai minimalmaniaci e quando sei giù basta riguardare quel video in cui con gli International Pony fa lo scemo ri-coverando Laurent Garnier con maglioni degni di quelli che indossiamo tutti in casa.




Così si chiude con la sua versione di Dance Avec Moi dei Nôze che da circa due minuti in poi è come un ritorno a casa, di quelli che sei in strada e passi davanti alle case in festa con le trombette, bicchieri e battimani che si confondono senza equilibrio e senza armonia e tu invece vai a dormire, perché per una notte non vuoi ballare, vuoi solo dormire. E come tutti i suoi pezzi quando pensi che tutto sia stato detto, a trenta secondi dalla fine riesce a lasciarti a bocca aperta e umanamente sopraffatto, convincendoti che una citazione di Truffaut possa risorgere dal tremendo destino di essere diventata una frase d’acchiappo buona per myspace e facebook. Grazie al modo diverso di vedere una stessa melodia.

Danse Avec Moi (DJ Koze Rework) - Nôze


Update: visto che dai commenti arriva quasi una mezza richiesta, siore e siori, ecco a voi il video di Koze che fa breakdance durante un suo set con Vincent Oliver e Nathan Fake in Giappone




24.12.08

Cassa Disintegrata (A nonXmas Carol Mix)

Io di solito amo le vacanze lunghe. Quando le vacanze lunghe però sono obbligate il piacere non è lo stesso, anche se durano quanto quelle che avevi pianificato. Nel mondo metalmeccanico che sono solito frequentare la parola di fine 2008 è CASSA. Anche qui, il piacere non è il solito. Ci tranquillizzano però. Il 2009 sarà un anno in cui fortificarsi in silenzio, con budget ridotti e preparandosi per quando si tornerà a correre. Io sotto quest’albero regalo la cassa, quell’altra. Messi da parte gli ammiccamenti pop, gli spericolati mashup e l’accessibilità disco o electro dei featuring da Inkiostro, per una volta mi concedo techno, house e basta.

Buon Natale a tutti, comunque.


Cassa Disintegrata (A nonXmas Carol Mix)



Game Over (Loco Dice 5AM At The Tsukiji Market Remix) – Tokyo Black Star [Innervisions]
Mama Coca (SIS Remix) – Jay Haze [Desolat]
Bosworth – Perc [Perc Trax]
Federgewicht (Oslo Version) – Solomun vs Ost And Kjex [Diynamic]
Aftermama’s – Masomenos [Welcome To Masomenos]
Hiding In The Bottom Drawer – Clara Moto [InFiné]
Where Were You? – Rolando [Delsin]
The Pulse – Efdemin [Curle]
Energy Flash – Joey Beltram [Transmat / R&S]
Take Me For A Spin – Simon Baker [Infant]
Like The Way – The Mole [Wagon Repair]
Miles – Lawrence [Dial]
They Only Come Out At Night – Guillame & The Coutu Dumonts [Risque]
Mango Cookie (Dj Koze’s Pink Moon Remix) – Sascha Funke [BPitch Control]

Ascolta e scarica Cassa Disintegrata (A nonXmas Carol Mix)

12.12.08

Cronologie stronze

Ore 10.00: Vengono messi in vendita i biglietti per il concerto della reunion dei Blur il 3 Luglio ad Hyde Park
Ore 10:01: Acquisto dei biglietti per il concerto della reunion dei Blur il 3 Luglio ad Hyde Park
Ore 10:02: Vengono messi in vendita i biglietti per il concerto della reunion dei Blur il 2 Luglio ad Hyde Park

9.12.08

Il prezzo della benzina si è quasi dimezzato, ma tanto non sappiamo dove andare per l’ultimo dell’anno

Uno si sbatte tanto e poi basta un weekend lungo per buttare all’aria settimane e settimane di oscuri pezzi sfollagente. Tornando a casa ero persino contento che su M2O Gabry Ponte stava suonando il remix degli Aeroplane di Grace Jones (ancor di più perché poi lo mixava con una cover tamarra per fisarmonica alla Sanim della musica di Tetris + il jingle dell’impasticcato che canta “Shock sotto shock una vita sotto shock, oh Gabry sei troppo sotto shock”). Poi succede il macello. In giorni altrimenti tranquilli, un’orda di fan di Bon Iver si accampava nel precedente post, prima facendo strame del record di visite del mese precedente (cari repubblicani, Bon Iver avrebbe avuto qualche possibilità in più contro Obama), poi superando il record annuale (eh, sì, l’anteprima di Blind di Hercules & Love Affair). Ero pronto a smorzare questi entusiasmi con un verboso post su come nessuno abbia affrontato i temi “l’occidente vive anestetizzato la recessione?”, “il dubstep può esserne la colonna sonora?”, “la fine della Skull Disco”, “no la carne alla diossina non basta” intitolato Tutti i suicidi che non ti ammazzano ti rendono più forte. Quando stamattina scopro che sul suo blog per il New Yorker Sasha Frere-Jones ha linkato il post con il pezzo di Bon Iver. Mi ha pure fatto venire il rimorso che ancora non ho sentito il mixtape di Esau Mwamwaya e Radioclit.

ps: Nesrib di SIS mi è tanto simpatica quanto Trompeta di SIS mi stava sulle palle

Death Is Not Final - Shackleton


1.12.08

Gino Salamella è il nome perfetto per uno di quei produttori di italo-minimal che vanno di moda per ora ma...

...Raibaz invece è andato a sentire / vedere / ballare / tutto Laurent Garnier ai Magazzini Generali. Ed è un gran leggere


Spaccacuore

Sentirò solo oggi 808s and heartbreak di Kanye West, ma l’attesa è tanta viste le interessanti riflessioni che suscita in giro su tecnologia in musica, arte e vita personale, noi giovani trentenni di successo cuoricione spezzato: tra le tante segnalo mm1 e il sempre indispensabile Simon Reynolds che traccia un parallelo su abusi e usi delle possibilità di produzione software tra Kanye e i Guns’n’Roses (ok ho da poco scoperto gli usi perversi di compressione e sidechaining quindi è come sparare sulla croce rossa). Non potendo fare a meno di soccombere anche io al “rendi il tuo blog da trentenne più adolescenziale con Kanye e con immagini robotristi”, controbilancio con la gioia di testa e di pancia che provoca il nuovo pezzo di DJ Koze per il terzo episodio della Areal meets San Martino Campanaro per bambini tedeschi: proprio quando sembra che Koze utilizzi i synthoni alla Delia e Gavin in modalità minimal malata (“noi trentenni che* abbiamo ascoltato troppa musica preferiamo mischiarci coi guidos adolescenti”) i pitch derivano e le melodie barcollano con sfumature deep house (“noi trentenni poi alla fine stiamo a casa il sabato sera e raccogliamo le provocazioni sonore di altri trentenni che hanno ascoltato troppa musica”).

* il termine “noi trentenni che” è ispirato dalla rubrica “noi che” da I migliori anni della nostra vita**
** noi che non sappiamo se ci abbia più EMOzionato l’uso di Delia & Gavin o di Renato Zero ne Il Divo


Abudinga - DJ Koze