Quando ancora non esisteva MTV Italia, MTV arrivò in Italia con la sua versione inglese. La mia formazione musicale già allora scombinata passava per un piccolo show serale chiamato Alternative Nation, condotto da Toby Amies. Toby Amies era figo in maniera scombinata e scoordinata. O forse ricordava semplicemente i personaggi di Beverly Hills e Twin Peaks. Fish Heads! Fish Heads!. Potevi vedere certi video solo lì, altri su Chill Out Zone. Lui poi creò MTV Hot che per l’Italia fu ovviamente ceduto ad Andrea Pezzi, migrò negli Stati Uniti e presentò MTV Live che in seguito sarebbe diventato TRL. Tornato in Inghilterra ha lavorato per uno show della Lonely Planet e per la BBC. Oggi è fotografo e filmaker a Brighton. Davina invece ha presentato tutta la serie del Grande Fratello inglese.
30.10.08
29.10.08
Che differenza fa
Il mondo scorre noncurante anche quando ti estranei dentro un un paio di cuffie. Il problema è che a te sembra che tutto si fermi quando togli quelle cuffie. Le dovresti tenere sempre, tanto ormai hai anche imparato a dialogare senza toglierle. Così per due settimane non succede niente, anche se è successo di tutto. Per esempio ritornano The MFA, l’allstars dei figli di buona donna. The MFA sono Alistair e Rhys. Alistair ama la dance e Rhys i Super Furry Animals. Nel gennaio 2004 pubblicano The Differerence It Makes con Border Community di James Holden ed è subito botto. Techno-twee. No, i Boards Of Canada alla discoteca. No, due che fanno quello che vogliono tra electro, emo-trance, chitarre acustiche e foto vestiti da Pet Shop Boys. Coccolati dalla Kompakt e dalla B-Pitch Control, da Michael Mayer e da Ellen Allien, tirano fuori un altro EP, qualche traccia sparsa e poi scompaiono, mentre le collabolarazioni in remix altrui si diradano. Non sai se siano le sostanze o se abbiano preferito un altro lavoro, ma la tua casella di mail si intasa di venti messaggi al giorno di gente che batte quotidianamente il ferro senza porsi il problema che tu sia interessato alla loro musica e loro non ci sono. Non sai se abbiano bisogno di aiuto o se hai solo più gusto nello sceglierti le one-hit wonder tra i meno capaci di monetizzare il talento. Alla fine però ritornano alla comunità dove hanno iniziato. Non ci credi tanto, non farà la differenza, ma sei pronto a rimetter su le cuffie.
The Difference It Makes - The MFA
21.10.08
Terra Nostra
Il viaggio di Inkiostro/Batteria Ricaricabile negli episodi-pilota in musica delle serie più trascurate dalla maggioranza modaiola continua con Terra Nostra. Sfortunata nella collocazione iniziale su una rete secondaria, la storia degli emigranti italiani in Brasile ha saputo più che raddoppiare i suoi fedelissimi nel tempo. Per raccontarla sono qui con noi Kanye, sedici cavalli di potenza, la delocalizzazione del gospel, un Mark Lanegan dolente come un Johnny Cash della techno, la terra promessa, gli Eurythmics, il Brasile.
Terra Nostra (MP3)
Tracklist:
Promise Land - Kanye West & Malik Yusef
Wayfaring Stranger - 16 Horsepower
Wayfaring Stranger (Burial Remix) - Jamie Woon
Black River (Gui Boratto Remix) - Bomb The Bass feat. Mark Lanegan
Promise Land (Pilooski Edit) - Findlay Brown
Love Is A Stranger (Coldcut Remix) - Eurythmics
A Minha Menina (live at Barbican) - Os Mutantes
(Il precedente pilota, Senza Traccia, ora con playlist)
Tracklist:
Promise Land - Kanye West & Malik Yusef
Wayfaring Stranger - 16 Horsepower
Wayfaring Stranger (Burial Remix) - Jamie Woon
Black River (Gui Boratto Remix) - Bomb The Bass feat. Mark Lanegan
Promise Land (Pilooski Edit) - Findlay Brown
Love Is A Stranger (Coldcut Remix) - Eurythmics
A Minha Menina (live at Barbican) - Os Mutantes
(Il precedente pilota, Senza Traccia, ora con playlist)
13.10.08
A Ibiza diresti di sì, a Formentera no
Grazie Borgonovo
Maxcar Formentera Vita! Incarnition
alternate zshare
post cancellato senza preavviso, al prossimo mi faccio cancellare dalla Aip Mascin
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7.10.08
Bicchieri
Ai primi di settembre sono stato ad Anversa per sette giorni. Il giorno prima di ripartire siamo andati al Petrol. I belgi vanno al Petrol in auto o in bicicletta, ma se tu non sei belga quando arrivi al capolinea del 23 (culo!) non ti resta che wandel richting Schelde, per un chilometro e mezzo. In quel chilometro e mezzo di allontanamento post-industriale dalla città hai alla destra i container che chissà cosa contengono, alla sinistra della campagna incolta, davanti qualche tir parcheggiato con l’autista che dorme con un occhio aperto e alle spalle la suspence di poter essere rapito/scippato/violentato da un momento all’altro. Così scruti se quegli altri passanti, avanti e indietro, possano essere fan di Radioslave o degli Aeroplane e speri che siano degli Aeroplane, ché comunque anche Radioslave con tutto il buono che si vuole a Quiet Village non ispira certo tranquillità. Il marciapiede si inabissa in un sottopasso ma non c’è nessun incrocio e riemerge senza senso. La cosa più strana è che i pochi davanti a noi scendono e tornano in superficie mentre noi camminiamo in strada, come se l’aria potesse proteggerci. Il Petrol è lì davanti, in una zona industriale petrolifera che sa di dismissione. Dentro è come una festa delle medie in cui è arrivata la metà delle persone invitate. Ma è ancora presto.
Raccolgono bicchieri. Noi che viviamo in una nazione sfortunata dal punto di vista del clubbing abbiamo visto tutto. Abbiamo visto la bella gente che va in un locale perché c’è la bella gente, abbiamo visto i tamarri in cerca di fica, abbiamo visto gli hipsters e abbiamo visto gente così sconvolta che non sappiamo come sia arrivata e come tornerà a casa. Ad Anversa raccolgono i bicchieri. Un duo di dj cerca di attizzare con un'incoerente sequela di disco e techno oscura. Fate conto di ballare un misto dell’ultimo disco di Lindstrøm e di Ass To Mouth di Jay Haze. Non sai se sia geniale o se inseguano alla ‘ndo cojo cojo i fan di Radio Slave e Aeroplane, ma non si nega il piacere davanti ai Discodeine che remixano Trembler dei Photonz (Ah! Il caro DisKoInKiostro Vol. 1). Molti ballano, ma la maggior parte è impegnata a socializzare e a raccogliere bicchieri. I bicchieri li raccolgono perché ogni dieci bicchieri raccolti hai diritto a un ticket. Per un cocktail ce ne vogliono tre, ma con un ticket tutti prendono la pilsner che è una specie di acqua gialla non frizzante impropriamente detta birra. Arriva anche della gente in acido coi braccialetti del Laundry Day, ma quelli ballano con uno sguardo dimentico del concetto di bicchiere. I dj schiaffeggiano sempre più e poi buttano nel mischione Beggin’ di Pilooski (i genii!). Tutti chiacchierano, ballano acidimentichi e raccolgono bicchieri. Siccome però quelli che ballano acidimentichi sono pochi e tutti gli altri chiacchierano e raccolgono bicchieri, quando Matt Edwards inizia il suo set è in difficoltà.
Radio Slave è in difficoltà perché pensa che il suo successo dipenda da quanto balli la gente ma non si rende conto che dipende da quanti bicchieri vengano raccolti. Così, con sguardo inusualmente spaurito comincia, dopo un pezzo anonimo, con un uno-due braga-calata a base di Good Life originale e di un pezzo con le trombette (non la famigerata e odiosa Trompeta di Sis e mi ritengo fortunato a non averla mai incrociata, non essendo mai andato a ballare quest’estate tranne che in questa occasione). Poi, quando la pista si svuota e si riempie indipendentemente da quello che si sente, prende fiducia e tira fuori “il set alla Radioslave”. Peccato che nemmeno Grindhouse mi convinca della cattiveria e/o malattia e/o mentalità delle sue cose. Piatto, costruito e scemo come l’occhio sbarrato che immagino dalle sue produzioni. Rimaniamo fermi e annoiati al centro della pista e alcuni anziani (saranno coetanei) si preoccupano di noi. State bene? Stiamo bene. Ma allora, che, state mica guardando la tv? Una partita? Se avessi un telecomando, rispondo, cambierei dj. Ma intanto intorno raccolgono bicchieri come mai si era visto, con livelli tali da demolire il concetto di entropia. Un ragazzo, biondino solitario alla River Phoenix di Ti Amero Fino Ad Ammazarti, addirittura ha una pila che parte dalla tasca posteriore del suo jeans e continua avanti e tiene a destra, mentre a sinistra ha l’immancabile pilsner.
Quando Radioslave passa la palla agli Aeroplane, i socializzatori dormono a casa, gli impasticcati continuano indomiti, pochi sono i raccoglibicchieri e noi iniziamo a muoverci. Gli Aeroplane cominciano come al solito in crescendo, con un pezzo che dice “Mi Nombre Es Rosa” e con Moon Song dei They Came Frome The Stars I Saw Them nel remix degli Holy Ghost e poi la voce di Annie che sia Toby Tobias o nuovo disco. Matt Edwards balla a lato della consolle in nome del quieto villaggio. Gli Aeroplane sembrano due ingegneri, uno vestito da ingegnere edile con la camicia alla barese, l’altro da ingegnere elettronico con la maglietta bianca della salute sotto alla camicia. La prima parte disco si tramuta in un meraviglioso set di techno subacquea. Gli impasticcati si siedono via via, il River Phoenix solitario, conscio che mai consumerà tutte quelle Pilsner, cede bicchieri alle ragazze e noi balliamo freschi e sorridenti. Gli anziani (forse coetanei) ci dicono “Ah, questo vi piace!” e io rispondo “Abbiamo trovato il telecomando!”. La parte finale è senza freni e tra il remix di David Rubato, Ein Riton Klein Nacht Rondò Vee-neziano, West End Girls e persino un po' di diva-house, rimaniamo solo noi al centro, anche senza Whispers, 69 e Love Love Love, e il sorriso degli sfatti acidimentichi sdraiati ovunque e lo sguardo bello e un po’ triste del River Phoenix solitario.
Il post l’ho scritto ora dopo un mese e quindi non mi ricordo tutti i pezzi suonati. Ad Anversa ci torno a Novembre. Non ci sono djset in programma, ma in quei quattro giorni in Belgio ci sono i concerti di The Streets, Fujiya & Miyagi, Fleet Foxes, Bandabardò, Kanye West, Tv On The Radio, Death Cab For Cutie, Roisin Murphy ed Hercules & The Love Affair.
Raccolgono bicchieri. Noi che viviamo in una nazione sfortunata dal punto di vista del clubbing abbiamo visto tutto. Abbiamo visto la bella gente che va in un locale perché c’è la bella gente, abbiamo visto i tamarri in cerca di fica, abbiamo visto gli hipsters e abbiamo visto gente così sconvolta che non sappiamo come sia arrivata e come tornerà a casa. Ad Anversa raccolgono i bicchieri. Un duo di dj cerca di attizzare con un'incoerente sequela di disco e techno oscura. Fate conto di ballare un misto dell’ultimo disco di Lindstrøm e di Ass To Mouth di Jay Haze. Non sai se sia geniale o se inseguano alla ‘ndo cojo cojo i fan di Radio Slave e Aeroplane, ma non si nega il piacere davanti ai Discodeine che remixano Trembler dei Photonz (Ah! Il caro DisKoInKiostro Vol. 1). Molti ballano, ma la maggior parte è impegnata a socializzare e a raccogliere bicchieri. I bicchieri li raccolgono perché ogni dieci bicchieri raccolti hai diritto a un ticket. Per un cocktail ce ne vogliono tre, ma con un ticket tutti prendono la pilsner che è una specie di acqua gialla non frizzante impropriamente detta birra. Arriva anche della gente in acido coi braccialetti del Laundry Day, ma quelli ballano con uno sguardo dimentico del concetto di bicchiere. I dj schiaffeggiano sempre più e poi buttano nel mischione Beggin’ di Pilooski (i genii!). Tutti chiacchierano, ballano acidimentichi e raccolgono bicchieri. Siccome però quelli che ballano acidimentichi sono pochi e tutti gli altri chiacchierano e raccolgono bicchieri, quando Matt Edwards inizia il suo set è in difficoltà.
Radio Slave è in difficoltà perché pensa che il suo successo dipenda da quanto balli la gente ma non si rende conto che dipende da quanti bicchieri vengano raccolti. Così, con sguardo inusualmente spaurito comincia, dopo un pezzo anonimo, con un uno-due braga-calata a base di Good Life originale e di un pezzo con le trombette (non la famigerata e odiosa Trompeta di Sis e mi ritengo fortunato a non averla mai incrociata, non essendo mai andato a ballare quest’estate tranne che in questa occasione). Poi, quando la pista si svuota e si riempie indipendentemente da quello che si sente, prende fiducia e tira fuori “il set alla Radioslave”. Peccato che nemmeno Grindhouse mi convinca della cattiveria e/o malattia e/o mentalità delle sue cose. Piatto, costruito e scemo come l’occhio sbarrato che immagino dalle sue produzioni. Rimaniamo fermi e annoiati al centro della pista e alcuni anziani (saranno coetanei) si preoccupano di noi. State bene? Stiamo bene. Ma allora, che, state mica guardando la tv? Una partita? Se avessi un telecomando, rispondo, cambierei dj. Ma intanto intorno raccolgono bicchieri come mai si era visto, con livelli tali da demolire il concetto di entropia. Un ragazzo, biondino solitario alla River Phoenix di Ti Amero Fino Ad Ammazarti, addirittura ha una pila che parte dalla tasca posteriore del suo jeans e continua avanti e tiene a destra, mentre a sinistra ha l’immancabile pilsner.
Quando Radioslave passa la palla agli Aeroplane, i socializzatori dormono a casa, gli impasticcati continuano indomiti, pochi sono i raccoglibicchieri e noi iniziamo a muoverci. Gli Aeroplane cominciano come al solito in crescendo, con un pezzo che dice “Mi Nombre Es Rosa” e con Moon Song dei They Came Frome The Stars I Saw Them nel remix degli Holy Ghost e poi la voce di Annie che sia Toby Tobias o nuovo disco. Matt Edwards balla a lato della consolle in nome del quieto villaggio. Gli Aeroplane sembrano due ingegneri, uno vestito da ingegnere edile con la camicia alla barese, l’altro da ingegnere elettronico con la maglietta bianca della salute sotto alla camicia. La prima parte disco si tramuta in un meraviglioso set di techno subacquea. Gli impasticcati si siedono via via, il River Phoenix solitario, conscio che mai consumerà tutte quelle Pilsner, cede bicchieri alle ragazze e noi balliamo freschi e sorridenti. Gli anziani (forse coetanei) ci dicono “Ah, questo vi piace!” e io rispondo “Abbiamo trovato il telecomando!”. La parte finale è senza freni e tra il remix di David Rubato, Ein Riton Klein Nacht Rondò Vee-neziano, West End Girls e persino un po' di diva-house, rimaniamo solo noi al centro, anche senza Whispers, 69 e Love Love Love, e il sorriso degli sfatti acidimentichi sdraiati ovunque e lo sguardo bello e un po’ triste del River Phoenix solitario.
Il post l’ho scritto ora dopo un mese e quindi non mi ricordo tutti i pezzi suonati. Ad Anversa ci torno a Novembre. Non ci sono djset in programma, ma in quei quattro giorni in Belgio ci sono i concerti di The Streets, Fujiya & Miyagi, Fleet Foxes, Bandabardò, Kanye West, Tv On The Radio, Death Cab For Cutie, Roisin Murphy ed Hercules & The Love Affair.
Circuit (Aeroplane Remix) - David Rubato
2.10.08
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