Quest’anno dunque si chiude con DJ Koze, che è trentaseienne e spiega coi fatti come l’esperienza (l’anzianismo) possa essere tanto illuminante ed esploratrice. Alla faccia del ciclo-stile di urgenza. Lo spostamento dei confini, lo sguardo oltre possono muoverti anche se non fai arte concettuale. Il qui e ora di Let’s Love / I want to sleep, la tragedia incombente di Mango e Abudinga sono l’altra faccia dell’eterno bagnasciuga del basta ya de minimal. L’imballabile viene reso ballabile come in Zou Zou e Jolly Nuttich Joker, per limitarci a quest’anno. Rilascia interviste che colgono il tuo momento, scratcha come un dj hiphop davanti ai minimalmaniaci e quando sei giù basta riguardare quel video in cui con gli International Pony fa lo scemo ri-coverando Laurent Garnier con maglioni degni di quelli che indossiamo tutti in casa.
Così si chiude con la sua versione di Dance Avec Moi dei Nôze che da circa due minuti in poi è come un ritorno a casa, di quelli che sei in strada e passi davanti alle case in festa con le trombette, bicchieri e battimani che si confondono senza equilibrio e senza armonia e tu invece vai a dormire, perché per una notte non vuoi ballare, vuoi solo dormire. E come tutti i suoi pezzi quando pensi che tutto sia stato detto, a trenta secondi dalla fine riesce a lasciarti a bocca aperta e umanamente sopraffatto, convincendoti che una citazione di Truffaut possa risorgere dal tremendo destino di essere diventata una frase d’acchiappo buona per myspace e facebook. Grazie al modo diverso di vedere una stessa melodia.
Danse Avec Moi (DJ Koze Rework) - Nôze
Update: visto che dai commenti arriva quasi una mezza richiesta, siore e siori, ecco a voi il video di Koze che fa breakdance durante un suo set con Vincent Oliver e Nathan Fake in Giappone