9.12.08

Il prezzo della benzina si è quasi dimezzato, ma tanto non sappiamo dove andare per l’ultimo dell’anno

Uno si sbatte tanto e poi basta un weekend lungo per buttare all’aria settimane e settimane di oscuri pezzi sfollagente. Tornando a casa ero persino contento che su M2O Gabry Ponte stava suonando il remix degli Aeroplane di Grace Jones (ancor di più perché poi lo mixava con una cover tamarra per fisarmonica alla Sanim della musica di Tetris + il jingle dell’impasticcato che canta “Shock sotto shock una vita sotto shock, oh Gabry sei troppo sotto shock”). Poi succede il macello. In giorni altrimenti tranquilli, un’orda di fan di Bon Iver si accampava nel precedente post, prima facendo strame del record di visite del mese precedente (cari repubblicani, Bon Iver avrebbe avuto qualche possibilità in più contro Obama), poi superando il record annuale (eh, sì, l’anteprima di Blind di Hercules & Love Affair). Ero pronto a smorzare questi entusiasmi con un verboso post su come nessuno abbia affrontato i temi “l’occidente vive anestetizzato la recessione?”, “il dubstep può esserne la colonna sonora?”, “la fine della Skull Disco”, “no la carne alla diossina non basta” intitolato Tutti i suicidi che non ti ammazzano ti rendono più forte. Quando stamattina scopro che sul suo blog per il New Yorker Sasha Frere-Jones ha linkato il post con il pezzo di Bon Iver. Mi ha pure fatto venire il rimorso che ancora non ho sentito il mixtape di Esau Mwamwaya e Radioclit.

ps: Nesrib di SIS mi è tanto simpatica quanto Trompeta di SIS mi stava sulle palle

Death Is Not Final - Shackleton


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