Di giorno era venticinque aprile. Masseria del sud barese. Vado per Tobias Freund, per Berlino che va da Massimetto, visto che Massimetto per ora non va a Berlino. No, dico, Tobias Freund, quello che quando non passa le serate nel tinello con Cassy o non fa techno è anche NSI ed è Atom™ insieme a Uwe "signor coconout" Schmidt e mille altre cose ancora. Più organizzazioni aggregate significa che in un luogo enorme qualche centinaio di appassionati di techno vengono diluiti in un migliaio di abbronzatissimi, tiratissimi, chissacosaltrissimi più intenti alla relazione sociale che a farsi martoriare nelle loro sale dai loro vocalist. La vendetta consiste nel presentarsi ad un ingresso prevendite e veder scambiate le proprie tessere da associazione culturale pro-sconto in lasciapassare simil-organizzativi – io poi per metterci del mio ho pure lasciato a casa la social-card e mi sono esibito nelle solite scenette da transenna e ho avuto la felice idea di dissipare l’ingresso gratuito guadagnato in un drink da dieci euro. Frequentare posti popolati da chissacosaltrissimi ha i suoi lati negativi. Passiamo in rassegna i vari ambienti e ci imbattiamo subito negli Autom-A che sono una specie di Bloody Beetroots minimal moltiplicati per due e coi laptop mascherati in tono. Molto meglio il suono vecchia scuola di Mikelino. Tobias Freund attacca i macchinari alle quattro in barba ai nostri propositi poco belligeranti (si va? Non si va? Se si va, non facciamo tardi?). La promettente partenza – battiti rotondi, obliqui e oscuri il giusto suonati sui pad con carica montante – viene flagellata da due mini-blackout prima e da due interruzioni legate a un non ben precisato intervento di forze dell’ordine, la prima temporanea e la seconda definitiva. Freund è incredulo e dopo appena mezzora non resta che una mogia ritirata attraverso gli spazi sfollati dai chissacosaltrissimi.
12 - NSI
[Va tutti benne]
Festeggiare il primo maggio in musica? Sembra come quella del pres.del.con.** che passa il venticinque aprile coi terremotati, sia mai! Il ventilato Handmade Festival viene così lasciato a chi non deve sobbarcarsi sette ore di automobile prima di nove-dieci ore all’in-die-piedi. Avendo però voglia di una gita, abbiamo optato per una due giorni in cui la media pesata di
(Teenagers*Covo + Sara Lov*Hana Bi)/(Bologna + Marina di Ravenna)
avrebbe generato un possibile equilibrio interessante. Il concerto dei Teenagers è stato così come da programma: una trentina di minuti ormonali fatti di una strana alternanza di eccitazione del pubblico delle prime file durante il pezzo e scazzo moscio alla fine, culminata nel voltaspalle conclusivo degli astanti al momento della solita sceneggiata dei bis. Momento più divertente: il cantante cerca delle cheerleader, non le trova e urla “Va tutti benne”. Si riferiva alla ritrosia delle ventenni* o a considerazioni estetiche? Vi risparmio la foto di chi è salito sul palco. Avevo stimato effetti maggiori sulla percezione del mio gap generazionale (= non ho visto nessuna coppia di sconosciuti limonare duro nelle prime file). Inkiostro a seguire scatena le danze di alcuni notabili componenti della sua scuderia di blogger, ma il limone continua a essere il convitato di pietra presso i ventenni. Così mi siedo accanto alla postazione del dj e origlio le richieste con cui le ventenni cercano di intortarselo, da “potresti mettere dei gran Oasis” fino ai Crystal Castles – oh, una che chiede i Crystal Castles come minimo vuole fare sesso selvaggio, o almeno a otto bit.
Feeling Better - The Teenagers
*i teenagers (sia gruppo che pubblico) in realtà hanno un po’ più di diciannove anni
**che banalità il pres.del.con e le teenagers nello stesso paragrafo (n.d.a.c.)
[In pineta si uccide meglio]
Il giorno dopo affronto la domenica inaugurale dell’Hana Bi col peso della leggenda e della fama che lo circonda. Sarà per rendere a mio agio la mia iniziazione al luogo che prima una combriccola di sfasciati anima parte del dj set di Inkiostro inscenando una pubblicità progresso sugli effetti delle droghe chimiche sulle cellule cerebrali e poi Trinity prende possesso della consolle con un croccante set electro pre-cena. La formazione dei notabili è leggermente cambiata: in particolare qualcuno che dovrebbe scrivere più spesso è sostituito da qualcuna che dovrebbe scrivere più spesso. Gli insetti, allegri dell’ancora lontana disinfestazione stagionale, si alternano tra la mia faccia e il mio piatto di cuscus. Il fresco esalta il calore della voce di Sara Lov + violoncellista + un reverendo dei Polyphonic Spree. Sara Lov alterna un thé che sembra non colorarsi a whisky e agli Arcade Fire. Forse manca quel tocco in più che regalano i Devics o forse vorresti che Sara Lov si conoscesse con Ewan Pearson, ma comunque riscalda dentro.
A Thousand Bees - Sara Lov
[Le pompe]
Nei due giorni:
a) è stata menzionata la pompa protonica
b) nel viaggio di ritorno in autostrada si è rotta la pompa del serbatoio del carburante, regalandoci gustosi intermezzi dialettali in quel di Borgo S. Maria di Pineto, oltre alla ricca sensazione di aver fatto il viaggio di andata e ritorno in una limo a noleggio
c) ho più volte giustificato la passione per la unz unz con pretese pseudo-intellettuali per le quali tuttora provo un atroce rimorso che può essere scacciato solo grazie al sempreverde inno alla pompa inaudita (visto all’epoca in diretta, ma per il quale si ringrazia comunque Frequencies, qui e qui)
8 commenti:
la pompa inaudita mi mancava. jo squillo non l'avevo mai vista così fuori.
grazie per la citazione ;)
Quei due video mi resteranno per sempre nel cuore ahahahahah
Come-cazzo-era-vestito-lory-d.
E subito parte con il gesto della legna!
Che poi il servizio di federica rizzo è girato con lo stesso taglio del video di Evapor-8 degli Altern8.
Cazzo non l'avevo mai visto, immenso! Ti sarò debitore a vita.
@delio: non so se mi diverta di più pensarla fatta di bostik o donnnaskandalo ormai in là con gli anni (vabbé, la mia età) che cerca di mischiarsi coi ragazzetti. però è più realistico il bostik
@fede: i video da mixer li ho visti grazie a te
@bebo: com'era legnaiolo-grunge, eh. il servizio è una gioia per gli occhi, soprattutto per le capigliature. ma quindi si diceva jappi e non juppi?
pochissima legna in questo reportage. per colpa delle forze dell'ordine certo ma prenditi le tue responsabilità.
io volevo i Datura al Velvet, ma non me la sono sentita di chiedere
grazie per la perla totale della pompa inaudita. La prossima volta che mia nonna mi sgrida glielo farò presente!
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