(non leakatelo, vi guardo a destra, vi guardo a sinistra)
Unluck: i ritorni di carrello in linee di un foglio a quadretti che si affastellano i r re gloar i
Wilhelms Scream: dopo due minuti dai colpi di sonar si sollevano bit di lava che deformano il vinile con la ritmica che zoppica nella sua tentazione techno
I Never Learnt To Share: le beghe familiari, gli hit rissonantimodulari, il finale zanzarista
Lindesfarne 1 / 2: le settantadue voci si spogliano dei filtri e dei processi e li appoggiano sui bassi dove capita
Limit To Your Love: il basso martella mononota a smorzare tutto il core
Give Me My Month: l'ultima frase
To Care (Like You): la voce che cambia cento sessi. Mount Kimbie? Burial? Viva i mononota impulsivi
Why Don't You Call Me: quando salta il cd/mp3/vinile perché ha paura degli ululati. What I Am, whatiam, w h a t i a m?
I Mind: in loop coi monosillabi. Lui bada o lui mente?
Measurements: era qui, prima di tutto
(ok, forse ho nascosto qualcosa lì in mezzo)