26.1.10

Booze and boobs and grooves

Hanno più o meno detto tutto loro.

Venerdì scorso al The Beach di Torino (e, lo dico con piacere, il giorno dopo nella cara Bari) Moodymann ha scomposto attraverso un prisma la sua musica in tre ore / quarant'anni di nero e non nero. Da quando sono entrato in ritardo sulle note di Club Lonely fino all'uscita su un technone di Federico Gandin, passando per il synthpop di Don't Go, la discomusic che non farò mai in tempo a impararla tutta, l'hiphop giusto e l'ar'en'bi sbagliato, sprazzi di house e techno, KDJ per una sera ci ha fatto dimenticare l'idea di club come cava nera omogenea e un filo disperata in favore di quelle discoteche che i colleghi ti raccontano al ritorno delle loro vacanze o trasferte negli States. Posti dove il dj è spesso anche mc, la musica accompagna il beveraggio / flirt / cazzeggio e il flusso sa più di onde che di soufflé che si gonfia fino a scoppiare. Una roba di questo tipo con i De La Soul al posto della Gasolina, il funk al posto del reggaeton e una gestione delle dinamiche che ti sembra che Moodymann non sappia mixare (alla fine non è un dj, è un musicista) e invece il togli metti puntina è speculare ai passaggi fluidi coi pezzi disco e riesce a trasfigurare quello che suona al punto di rendere magniloquente un pezzo dei Whitest Boy Alive di Erlend Øye che nemmeno ricordavo. Un ragazzo di passaggio dice "Per una volta non siamo tutti maschi". Mentre se ne va via verso il Po, di spalle col suo cappuccio nero con pelliccia bianca e la pilotina piena di vinile, Moodymann sembra proprio Babbo Natale.


Club Lonely (I'm On The Guest List Mix) - Lil Louis and The World
A Roller Skating Jam Named "Saturdays" - De La Soul
Done With You - The Whitest Boy Alive

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bandwidth exceeded :(

maxcar ha detto...

too many people these days

magomarcelo ha detto...

ma basta il consiglio, ora mi recupero il De La Soul is Dead che è a prendere polvere da qualche parte!