15.6.11

Disarcionati

All'improvviso un disco mi racconta. Racconta il peso degli anni passati a sentire musica pensata per far divertire (gli altri). Le gambe stanno cedendo, dopo una certa ora senti il mal di schiena e il battito è rianimatorio. Bilanci. Certi dischi rappresentano e raccontano chi li ascolta con un valore stellarmente più importante dei dischi belli in assoluto. Ma poi è bello in assoluto, anche, poche storie: come quel cavallo in copertina scoppia con le sue vene, i suoi muscoli e il suo crine nella polvere.

Imperfezioni, io amo le imperfezioni (le increspature di Selfoss, l'accostamento analogico zingaropolislamica di Selfoss, il tzan tzan di Selfoss, i polyrhitmi di Be With Me, la memoria dei primi due pezzi nel terzo, il ticchettio di un tempo che non è il secondo in Deep Inside, l'assenza di imperfezioni mentre si enumerano i difetti in Over, il cello slabbrato che prelude a granule della voce in Within You, il sinth gommoso fuori fase del cavallo arabo e gli echi a fette delle sue voci, i cigolii liquidi di Magnified Love e quell'urletto, la metrica impossibile del ritornello di When Your Lover's Gone, i rimbalzi di mille sport non giocati di mille strumenti non suonati in Benched)

Self(l)oss. Il letto è una prigione senza di te in cui ci rigirarsi (Be With Me now). Deep Inside commuove quando urla deep e aggiorna a suoni da via lattea i Blue Nile (così come When Your Lover's Gone): congelata fuori posto inceppata è il suono del non si sa perché non vada. Over. Finito. Oltre. Abbiamo fatto i nostri sbagli. Siamo andati su e giu. Una volta dopo l'altra. Incrociato, tradito. Non abbiamo nemmeno provato a far funzionare le cose. Make me over vuol dire trasformami. Nella solenne Within You arpeggio archi e grani di disturbi vocali puntano tutti sul falsetto del vocione. Lacrime nelle vene, cuori nelle mani, ho venduto il mio oro. Arabian horse (il pezzo) scompare come l'inizio di un lato b che si perde nei suoi rivoli e si aggrappa al ritornello non sellato. Un lato che si arrende e si lascia perdere nel club fumoso.

Messi in panchina non aspiriamo con orgoglio alla vita da mediano. Con l'orgoglio vano di un cavallo senza sella che scalpita nel deserto, incurante che nessuno sia intorno. I Gus Gus sono tornati. Arabian Horse.


(e visto che il pezzo in streaming è stato rimosso, eccoli in tutto il loro splendore live)


2 commenti:

Belguglielmo ha detto...

Ma veramente? Ma veramente veramente? Allora lo riascolto. Che ero in astinenza da Starlovers e quando ho sentito questo ho cliccato "delete", io pigro.

maxcar ha detto...

Ma io dico sì, disco risacca club autoradio orgoglio mal di schiena dell'anno