2.5.07

Solo un altro giorno

Ho paura che nulla più accada [Casino Royale - Suonala Ancora]

Il mio primomaggio™ quest’anno è il concerto dei Casino Royale allo scoccare della mezzanotte del primo maggio a Bari. Lo ospita un capannone industriale dalle parti dello Stadio San Nicola di Bari, zona nota più per lo scambismo che per il calcio o per gli eventi musicali. Il nome del posto è uno strano ossimoro figlio delle alterne vicende dei locali della provincia: negli anni Novanta lo Snoopy di Bitritto tra gli altri aveva ospitato un gruppo di allora sconosciuti scozzesi, tali Mogwai; successivamente lo Snoopy cambiò nome in Demodé, che alla fine adottò il fantastico e antitetico New Demodé quando si trasferì nel suddetto capannone. Noi, che pur fingendoci molto New siamo invero assai Demodé, siamo andati a cercarlo a Bitritto. Quando abbiamo chiesto indicazioni ad alcuni adolescenti del luogo, la corretta indicazione di un ritorno verso Bari ha suscitato in alcuni di noi anziani quel sentimento diffidente verso qualsiasi cosa provenga dai giovanidoggi™. Ma avevano ragione loro.

Siccome non ci facciamo mancare niente, il concerto dei Casino Royale è all’interno di una fantomatica seconda tappa del Jack Daniel’s Tour, manifestazione gratuita che contempla in cartellone anche due gruppi salentini che cercano di mascherare le loro origini suonando uno pseudo-grunge e i Malfunk, meglio noti come il gruppo del rasta che faceva i film con Virzì. Per entrare nell’atmosfera della serata decidiamo di parcheggiare a venti chilometri di distanza con il solo proposito di lasciare tre eccessivi euro al posteggiatore e di percorrere sterrati e collinette manco che dovessimo arrivare a una cava abbandonata per un festival reggae. All’ingresso le borse delle ragazze vengono controllate, caso mai qualcuna si porti appresso della dainamaita. Entrando dentro è più chiaro il perché: il pubblico è equamente suddiviso in ex-punkabbestia ripuliti, punkabbestia storici e figli di punkabbestia che cercano di non farsi incrociare dai genitori e la sicurezza controlla che il punkabbestia ripulito non nasconda nella borsetta H&M della sbuffante fidanzata una bottiglia di vino da tavola del supermercato come ai vecchi tempi.



La sapiente tempistica e i provvidenziali intoppi ci graziano dalle esibizioni dei salentini e della Marco Cocci Band. E i Royale partono con Sempre Più Vicino. Il millennio che si avvi-cina. E poi Ogni Singolo Giorno. Ci sono tutti gli ingredienti per una sbrodolata autoreferenziale lecitissima in queste righe, per chiedersi se in fondo non sia andato a vedere “il concerto dei miei Afterhours/Marlene/Subsonica”. E giù di memorie da ventenne, io che li amavo e che non li sentivo da così tanto che avevo dimenticato pure i testi dei ritornelli dei singoli. Ma no, i CR a un certo punto hanno deciso di non mostrarci la loro decomposizione di artisti sempre sotto lo stesso nome e ora che ritornano non riposano su un possibile ritorno alla radice di incrocio ska o sulle utopiche iniezioni finali di elettronica. Si affidano al loro scheletro, al funk, e per quanto possono e per quanto il fiato concede rincorrono il presente nei nuovi pezzi come nella premiata punk-funk-eria di una (coda) strumentale e tiratissima e campanaccissima Milano Double Standard. Sembrano contenti dell’energia, che piano piano ha la meglio sulle ruggini che si stanno lavando di dosso. Forse è stato tutto uno sforzo inutile, forse non ho abbastanza voglia di essere New Demodé anche per il resto del primomaggio™ (la Gerini aveva degli short fucsia o-rendi, per dire), forse oggi è più divertente che prima essere persi nel proprio supermarket. Eppure all’uscita, coi se e coi ma del caso, mi ronzava in testa un aggettivo che mi giustificava tutto. Necessario, anche se passato.



Ogni Singolo Giorno (quartetto live @ Passaggi Umani) – Casino Royale

3 commenti:

Anonimo ha detto...

l'ultima volta che erano passati qua vicino era al porto di molfetta, ed ero un ragazzino... si, è stato assolutamente un passato necessario.
è stato un piacere incontrarvi, dopo il finale sono stato risucchiato fuori dal vortice. arrivederci alle prossime!

maxcar ha detto...

ecco appunto, fuggisti! e noi pronti a condividere con te London Calling come terzo pezzo!

Anonimo ha detto...

addirittura! magari seguita da panicinthestreetsoflondon? in realtà confesso, la fuga era stata calcolata per evitare accuratamente (e per i primi secondi inutilmente) il primo, di pezzo!