2.7.08

Soldi e legna

“Tu non vieni qua a sfottere lo sponsor”, diceva in un fuori onda un Mike Bongiorno incazzato ad un’Antonella Elia colpevole di solidarietà con una concorrente che rifiutava per motivi di coscienza la vittoria di una pelliccia. Non so se siano volate parole così esplicite, ma la principale webzine di musica dance Resident Advisor è scossa da uno scandalo riguardante il pericoloso conflitto d’interesse tra recensioni e sponsorizzazioni. Qualche settimana fa su RA viene pubblicata una pesante stroncatura della nuova compilation mixata di John Digweed (un grosso nome della prog-house su Reinassance) scritta dal managing-editor Jeremy Armitage. Reinassance è uno dei principali inserzionisti su Resident Advisor. Passa qualche settimana ed esce una seconda recensione di Robbie Younan, abbastanza prona, e viene eliminata dal sito la precedente. Qualcuno se ne accorge nei commenti e la testata comunica che con la prima recensione si era esagerato nei toni e a conferma della natura critica della decisione, si ripristina la vecchia recensione come commento alla prima. Peccato che a rovinare il quadretto di una goffa ma onesta linea editoriale, arriva sempre nei commenti il capo-editor Tami Fenwick che svela quanto sia successo: l’ufficio vendite ha ritenuto che la recensione potesse essere dannosa dal punto di vista delle entrate pubblicitarie e i due fondatori del sito Nick Sabine e Paul Clement hanno preso la decisione del cambio di recensione. Nello stesso commento la Fenwick ha comunicato che lei e Armitage hanno rassegnato le dimissioni. A partire da questo annuncio si sono scatenati gli interventi di collaboratori attuali, ex recensori, dell’estensore della nuova e di quello della vecchia recensione. Quello che rimane però, al di là della presunta trasparenza 2.0 su forum che almeno non vengono censurati, è il gusto amaro di assistere alla parodia di quello che qualche anno fa avveniva sulle riviste cartacee. (via Bebo e Teleosteopathy, che ha usato in anticipo il titolo che avrei scelto)

7 commenti:

bebo ha detto...

Questa storia mi ha lasciato parecchio amaro in bocca. Non tanto per l'aver magari toccato la fiducia che avevo, e che tuttora ho -perchè RA rimane un riferimento per completezza e competenza- ma quanto più perchè il tempo "dell'innocenza" è chiaramente finito.
Può essere che sia ingenuo io, ma aldilà di star o personaggi del momento, la legna è vissuta e sopravvissuta grazie alla manovalanza di tanti che non ci sono mai campati mettendo dischi o producendo tracce. Vedere ora che per (l'ennesima!) un'uscita mal cacata di Digweed si debba correre ai ripari è proprio sintomatico.

Il brutto e il bello è che continuerò a leggere RA, mi fiderò dei consigli e leggerò volentieri gli approfondimenti, per non parlare poi dei podcast! Però ecco, se fosse un gioco di ruolo avrebbero perso minimo 5 "punti figosità".

maxcar ha detto...

figurati, io oggi ero tutto contento perché recensivano Low Motion Disco e Photonz e sono comunque andato a vedere la chart mensile di Digweed (ahaha)

i problemi strutturali dell'editoria per legna pura (e non per legna intellettuale alla The Wire) sono due. Il primo è che realtà piccole entrano in contatto con e scrivono di realtà che muovono giri d'affari più grandi. Il secondo è che nell'ambiente la presenza di una critica puntuale, ben scritta e capace di giudicare non è storicamente assodata dagli operatori del settore, che spesso ragionano più con la logica-dinamica di quando erano PR

maxcar ha detto...

oh, devono avergliela tirata così tanto alla Reinassance che hanno dovuto cancellare il festival che avevano organizzato a Knewborth: prima ha dato forfait Bjork (per dissidi sull'allestimento del palco e delle luci), poi per rientrare nelle spese pare che abbiano chiesto ad alcuni dj di esibirsi a metà prezzo e infine l'annullamento. Se non rimborseranno i biglietti saranno dolori eh

bebo ha detto...

I buoni scribani della legna credo stiano emergendo dai vari blog m-blog piuttosto che dai vari MixMag, DjMag o anche lo stesso RA. Credo sia una questione di indole indotta dalla musica stessa, roba che comunque è sempre stata homemade e disorganizzata difficilmente trova lo specchio giusto nella conduzione "aziendalista" di riviste o webzine.

La Reinassance in tutto questo è quella che ci sta facendo la figura di merda di ritorno più grossa!

la_scarpa_che_respira ha detto...

Sembra la copia della querelle tra il sole24ore e Dolce & gabbana, quando la Baresani, scrittrice e critica gastronomica del giornale stroncò il ristorante dei due boyz a Milano. Loro minacciarono velatamente di non commissionare più le inserzioni pubblicitarie. Due settimane dopo arrivò puntuale la recensione entusiastica dell'altro critico gastronomico, Paolini.

A questo punto sarà opportuno indagare anche sui conflitti d'interesse del responsabile di questo blog. Confessa i Tuoi rapporti con Bostro Pesopeo!

maxcar ha detto...

la cotoletta!

ahaha, luì, in realtà Bostro Pesopeo sono io!

a. ha detto...

sono commosso dall'uso furioso della parola legna. grazie. poi aggiungo: tutto il mondo è paese.