17.6.09

The Black Bloch - Il Principio Speranza

- Ciao, ho chiamato per un braccialetto
- Quanti te ne servono?
- Uno, sono in trasferta per lavoro e
- Eccolo (fa per mettermelo)
- Ehm, domani ho una riunione, potrei metterlo solo prima della serata?



Circa un anno fa ho mancato Marcel Dettmann a Bari: un set di tre ore capace di unire solidità oscura, Seconds degli Human League dopo cinquanta minuti e un finale con Idioteque seguita da un pezzo con una big band. Esiste testimonianza registrata facilmente reperibile. Lo scorso anno è stato indubbiamente un anno di successo per il Berghain e per il suo suono. Il recupero della rigorosità techno originaria e dello sporco analogico uniti all’attenzione per i dubpassi inglesi ha portato più di uno ad assumerlo come salvatore della technopatria a colpi di bassi. Non potevo farmi scappare pertanto il suo set a Torino (solo lui dall’inizio alla fine, cinque ore, roba da inventare scuse all’ultimo minuto per tornare da una trasferta il sabato al posto del venerdì sera).



Con la pista ancora semivuota i pezzi su cui entro hanno morbidezza ai limiti della house. Il capo chino e l’espressione seria sono quelli che ti aspetti da un’educazione da Repubblica Democratica (e che in fondo preferisco ai debosciati vestiti come in una pubblicità del Cioccoblocco che flagellano le nostre electro-capitali del divertimento). Il graduale passaggio verso la techno è segnato dall’inedito, spettrale e scheletrico remix di Work dei Junior Boys. Se i Wighnomy Brothers sono i signori dell’alcool, lui è letteralmente una ciminiera nicotinica. Mi aspetto un monolite marziale e invece l’abile intreccio dei vari Hotflush/Hessle/Tectonic regala complessità ritmica al treno di bassi che mi investe. E fortunatamente non si sale sul carro wonky che non mi prende proprio.



C’è tutto quello che mi aspetto, i Morphin-ici, Levon Vincent, i compari Temporary Assault System e l’ovvio motorino Deuce. Redshape e Do Not Resist The Beat, ma anche pezzi che dalla grana attribuiresti a Robert Hood o a Surgeon se solo conoscessi meglio le loro discografie e che sono il vero riferimento di partenza alla base di tutto ciò. Nel frattempo lui sorride e si esibisce in un balletto che pare essere caratteristico a base di sorrisi e rotazione del polso con cui tiene la pista.

L’immancabile pupillo Shed di Another Wedged Gallina è seguito da un pezzo coi paddoni neo-trance da maninsu. Where were you di Rolando, dopo un break spezzato Scub-eggiante, diventa Energy Flash (e se c’avevo pensato anch’io…) e di seguito altri pezzi riprenderanno le ruvidità analogiche fino ai limiti del rave (e Vandalism di Dj Assault o qualcosa che gli somigliava molto). La maninsu torna sull’ultimo pezzo prima del bis, con cui è solito chiudere i set ultimamente (ma che è? Ditemi il titolo?! Marcel Ernst Bloch della Techno).



Sono le sei e mezza, il bis è analogico e fuori il sole acceca dopo tanta bellezza oscura. È l’ultima trasferta qui a Torino. La prossima sarà un trasloco. Dovrei chiudere la trilogia di Cassa Disintegrata e Settimana Corta con una roba tipo Chiusura Del Centro di Ricerca e Assorbimento Negli Headquarters, ma non so se avrò il coraggio.


Work (Marcel Dettman Remix - excerpt from Free Your Mind set) - Junior Boys



(bonus track, il video del famigerato pezzo maninsu finale)

2 commenti:

bebo ha detto...

Cristo ma il remix sui Junior Boys che bello è!
Invidia a mille come già espresso settimana scorsa. Dettmann assieme a Martyn è uno dei miei preferiti negli ultimi tempi. Martyn ha scodellato un remix proprio su Anoter Wedged Chicken -bside del take di surgeon- che ha quella cosa che è proprio il qui ed ora del suono che mi piace.

maxcar ha detto...

dal vivo sembrava più bello (bassi più pieni, non so che altro). non escludo fossero take differenti, ma non escludo anche che secondo il principio della pompa inaudita certe cose del giro di dettmann diano il meglio di sé con impianti sostanziosi