7.10.10

Name Dropz

Tutti gli stick, spat, toc dell'inedito di Apparat per il suo DJ Kicks mi ipnotizzano nella loro nettezza che risalta sul mare di washing e riverberi piatti che va per la maggiore. Fiati fagotti nasalità d'ottone e pentolini sono organizzati con la ormai irritante maestria dal signorino Motor City Drum Insieme per l'anteprimo estratto da quello che si preannuncia come lo stellare disco di remix di Caribou (triplo Koze, Ikonika, Fuck Buttons, Holden, Gavino Russom, Gold Panda et al). Vincent Oliver zompetta con la sua orckestrina, il SignorBanjoNo, Ludovico Pellegrini. I Margot ci sono. James Blake affronta finalmente il suo lato pianolo, mi hanno spedito il inoltrato i link del promo del nuovo Mount Kimbie (il live al Berghaine di Maybes echeggia come risate in un cupo stanzone vuoto non ho ancora sentito il nuovo di Shed), ma non nascondiamoci che l'attesa è tutta per North dei Darkstar. Alla voce techno nera disperata travestita da dubstep invece esploro Jack Sparrow. I paesaggi, quando faccio finta che le Alpi non esistano, me li confeziona CFCF. L'ep sudanese della Innervision con guest il tipo dei Knife non si può sentire, ma è divertente. Tanto roboamore per Squarepusher roborock col primo Shobaleader.

E non dimentichiamoci di Brianino, la minaccia

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