11.10.04

Una campagna di inutile sensibilizzazione:
‘Le Immagini Mentono’


Non ho tempo per scrivere perché scrivo altro e, forse, se lo avessi avuto non lo avrei impiegato. Il tutto si incrocia col mio, momentaneo spero, risentimento verso tutto ciò che mi circonda: in un’ottica pan-di-stelle (visto che panteistica mi sembra esagerato) il risentimento verso gli altri e verso la città che ora mi accoglie non è altro che una proiezione del risentimento che provo verso me stesso.
Nello splendore della condizione che mi pervade e che, per mia iniqua e gratuita cattiveria, non risparmia chi mi ha incrociato negli ultimi due giorni – ma domenica ho scelto di non vedere anima conosciuta per ventiquattrore – sono stato colto da un ripple nichilista. Ora, molti di voi ignoreranno il significato tecnico di ripple e si chiederanno perché non ho utilizzato il termine italiano. Credo che non ci sia. E visto che stiamo sviando, la derivata del jerk non ha un nome codificato e tutti la chiamano con un monosillabo differente.

Comunque.

Comunque sto facendo i conti col piacere di scrivere e con le mie cattive abitudini. Una di queste è lo smodato uso di immagini per descrivere la musica. Non dico che sia sbagliato, ma è un trucco che rende tutto più facile e che a volte ci allontana dalla musica, se non ci rende ridicoli. Per questo quando mi verrà in mente un’immagine con cui potrei descrivere un suono la getterò via, la brucerò come una fotografia.

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