7.3.07
Pacco sorpresa
Non so se ricordate i cataloghi di vendita dischi per corrispondenza. Più o meno alla fine, vicino al modulo per l’ordine, c’erano sempre i pacchi sorpresa. Da malfidato quale sono non ho mai tentato la sorte, anche se in fondo avevo sempre il dubbio che qualche impiegato sadico gettasse dentro ogni tanto qualche perla per spingere all’acquisto di nuovi pacchi sorpresa. Oggi i pacchi sorpresa tornano di moda nella gestione del nightclubbing. L’interessante serata londinese del venerdì And Did We Mention Our Disco? da metà febbraio ha cambiato nome in And We Can’t Mention Our Disco: nella prima serata a sorpresa hanno suonato i 2 Many Djs, la settimana scorsa Tomboy e In Flagranti. Allo stesso modo, il Robert Johnson di Francoforte, gestito da Ata della Playhouse, ha scelto da Marzo la via anonima, pubblicizzando però il programma di ogni serata con un set di quarantacinque minuti per dare un’idea di ciò che verrà suonato. Il club ha giustificato la scelta come un tentativo di reazione all’hype delle serate basate sul grande nome, che spesso vedono più gente fuori dalle porte rispetto a quella che entra. Tentativo di normalizzare il flusso tra eventi più o meno affollati, trovata promozionale basata sul brivido di un appuntamento al buio o pio desiderio di spostare l’attenzione sull’offerta musicale alla faccia del presenzialismo? L’importante è che non lo fate a Bari, ché qui rischiate la sala vuota anche col grande nome.
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3 commenti:
bella storia quella di francoforte!
our disco = the flame.
inversamente proporzionale, chiaramente.
ma il the flame barese?
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