26.4.07

Where The Streets Have Popnoname

Dicono che sia il Jack Kerouac della scena techno di Colonia. A me fa venire in mente quei momenti in cui la voce di Karl Hyde in certi pezzi degli Underworld si accartocciava incantata. Scordatevi le solite pippe minimali, il White Album di Popnoname è un album (synth)pop che abbraccia chi ascolta. Eppure non lo è nelle strutture, che si richiamano alla techno più sognante di Detroit o a quella ‘intelligente’ di metà anni Novanta, e neanche nella definizione, fatta di sfumature e diluizioni che ti aspetteresti da un disco ambient. La capacità di sintesi che si chiederebbe a Michael Mayer, che ne è pure il patron, per una prova sulla lunghezza.



No Doubt - Popnoname
Still - Popnoname

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