25.10.09

Non per la danza, balla per me

Frequenze basse. Piatti. Spazzole. Una cassa morbida. Poi parte un giro melodico dolente. Seduce me è il primo pezzo di The Dance Paradox, primo album di Redshape. Gli elementi prendono a cumularsi e a influire sui precedenti, seducendoli sottilmente. In Seduce Me la cassa come quella dei pezzi che si sentono in discoteca comincia quando mancano trenta secondi alla fine. Come in Garage GT, che ce l’ha anche all’inizio ma che viene presto inglobata dal ticchettio di una macchina per scrivere tribale e da inesorabile diventa circospetta. Si sente un clacson per un'unica volta e poi un organo strozzato, sirene, la cassa ancora che ritorna inesorabile e poi si risfrangia mentre sbuffano gli scappamenti. È solo la vita di un garage multipiano, ma di quelli in cui chissà quali incontri avvengono.

Bound (part 1 & 2) è Carpenter trapiantato a Detroit, con la cassa che a un certo punto fa il paso doble. Jennifer Tilly è stata inserita al ventitreesimo posto nella classifica delle 25 donne più sexy del mondo del 1995 ed è stata sposata con il produttore dei Simpson per sette anni. Poi la cassa raddoppia e i piatti incalzano. Quando sembra ovvio il finale (non è vero niente), il campo si allontana e inquadra il set con gli attori che se ne vanno senza recitare la battuta rivelatoria. Man Out Of Time scudiscia e palpita con una nuova sequenza programmata sulle valvole cardiache. Globe è il primo technone dritto e classico col basso che sfrigola acido, una roba quasi filologica.

Rorschach’s Game ripassa l’ammorbidente su visioni da beat generation, nell’ennesimo paradosso temporale. Dead Space Mix (Edit) conferma il gioco tra cassa zoppicante e cimbali in libertà che fanno di tutto e di più mentre gli oscillatori si aprono e chiudono e macchinari bippano rumori di fondo binari. Dark And Sticky è la fine con misteriose rotelle e ronzii affianco a un altro sapiente duetto di cassa ovattata e piatterelli appicicosi. Redshape oltre a disconnettere la produzione musicale dalla propria persona nascondendosi con una maschera rossa e a ribaltare il concetto per cui la musica elettronica necessita di premesse futuristiche con un disco che racconta il passato con la consapevolezza del presente, Redshape allude al paradosso della danza. Non ti spiega qual è, ma io la penso così: tanta gente fa musica per ballare che alla fine dei conti è interessante, ma vuoi mettere scrivere musica così interessante che vuoi anche ballarla?


Seduce Me - Redshape

1 commento:

bebo ha detto...

Mamma mia che roba questo disco, mi sto somministrando la terna Shack-Redshape-Wax e se prima il 2009 mi aveva lasciato poca roba adesso direi che siamo veramente a misura.