23.5.11

Non è tutto Oro quel che fa Primavera

Gli ultimi preparativi in vista della partenza per Barcelona e il Primavera Sound sono in corso (pochi dubbi sulle cose che sentirò). Quasi come un antipasto, il weekend torinese ha proposto una due giorni a base di Gold Panda e Gonjasufi, utile per ridurre il numero delle sovrapposizioni (nel caso di Gold Panda con i coriandoli, i tric trac e le sorprese dei Flaming Lips e nel caso di Gonjasufi con l'esibizione di Gonjasufi).

Partiamo appunto da Gonjasufi. Avevo letto in giro qualche recensione basita delle più recenti esibizioni dello sciamanoinsegnantediyogasufistaetcetc e allora ho tenuto d'occhio i giudizi sulla data bolognese di venerdì. Dato che è sembrata a tutti una roba indegna (hardcore fracassone suonato male) e che non c'entrava niente col disco, ho lasciato perdere e risparmiato soldi ed energie. Pare poi che anche qui abbia replicato con lo spettacolino sfollagente.

Il giorno prima in uno Spazio 211 ormai pronto per i concerti all'aperto (la caldazza) Gold Panda chiudeva la stagione di Loser. Laptop, controller, manopole, un pedale per droni, un telone di cerata alle spalle su cui proiettare qualche visual liquido nientediche, collanazza, maglietta da biker e il cappuccio tirato su a tener fermo il riporto. Gold Panda inizia droneggiante e montando su i beat sul momento, poi tira dritto ed è un piacere. Ogni tanto svirgola col beat repeat, spezza con inserti random e quasi sempre torna a droneggiare sul finale. Lo fa quasi in ogni pezzo, tanto che nonostante i suoni ottimi e il tiro quando ingrana, il tutto sembra non risolto e prevedibile. Molto meglio appunto quando strati e spezzate vengono integrate nel flusso che li nasconde (drone in mezzo al pezzo = figo, drone alla fine del pezzo = coda alla fine dei pezzi dei concerti dei Pooh). Sarebbe insomma meglio vederlo in un livedjset a un orario più tardo invece che in un concerto. Nota di curiosità: il pubblico oltre ai soliti frequentatori di concerti era equamente suddiviso tra indiemodaioli e frequentatori della Notte della Taranta di Melpignano. Ragazze vestite con palandrane, ragazzi coi tondi nei lobi delle orecchie, ballo che coglieva certe derive da pizzica di alcuni pezzi, pogo(!), mancavano solo le damigiane di vino fatto con la bustina. Non andavo a un concerto da un po' di tempo, devo essermi perso qualcosa, cos'è lo stile hippie-Coachella?

Purtroppo poi il sabato mi sono perso Tom Trago, che col Primavera non c'entra niente, ma bisogna risparmiare le energie.

Snow & Taxis (Glitterbug's Pink Snow by Gold Panda

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