A Cross, The Universe
Pateticdreampop. Comunque, a chi pensa che io sia diventato un insensibile: non sono tutto dance e synth. Ci ho anch’io i miei momenti pateticamente sognanti legate a canzoni dozzinali, tipo quando ascolto Cotton Candy (Moonbunny Remix) di Healamonster e Tarsier o quando metto in repeat Hide & Seek di Imogen Heap. Però ora parliamo anche di altro. Per esempio,
Psicodiscosintetiz. Nell’attesa impaziente di mettere le orecchie sul Carl Craig mix di Revelee di Delia & Gavin, origliato da Beats In Space (all’undicesimo minuto del mix), ci si consola con altro. Per esempio un remix dei Depeche Mode. Sento già levarsi il cheschifocheschifo e allora preciso: se non ci fosse la voce di Dave Gahan, il remix di Suffer Well degli M83 sarebbe un gioiellino di circolarità sintetizzata disco più. Il remix ruba appunto dei circoli dalla versione originale, li organizza in climax (embe’, sono gli emmeottantatré) e li scandisce con un falsetto che da un lato si riaggancia a certi coretti depesc’ e dall’altro lo ricopre di vernidas da discoteca. Se vi infastisce la presenza di Gahan tagliate il primo minuto e mezzo, più che preferire l’inferiore remix strumentale, privo del magico incrocio precedente.
TechnoCut’n’Kunf. Aupparto cHe sabestiAn fa erpmes lo steso pre*g*evole rxxxx ughuale a se ssteso (crf go(i)nG […[ x Cu- Cu-), cui sì e praesee mOlto D+ dalla fresa che cararrettizza sempeR i memonti dpoo el intenpresazoi: Uaz Jour Neim Aghein? (Busy P Remix) dei Fancy.
Hardtweerock. Lei prende la parrucca, la fissa con delle forcine, inserisce il jack della chitarra, nasconde la spilletta sotto il bavero. Ok, carnevale è passato, ma avete mai pensato che anche le canzoni vanno alle feste in maschera? Per esempio una canzoncella di uno sgangerato collettivo australiano a metà tra la filastrocca e il coro da cheerleader come The Owls Go degli Architecture In Helsinki può travestirsi da pezzo hard rock con chitarre ritmiche ruvide(!), harmonizer(!!) e tanto di assolo(!!!). In realtà le canzoni non fanno tutte da sole, come in questo caso, dove la colpa è di Max ‘Thunder’ Tundra.
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