

Sembra di stare in un film porno gay tedesco anni settanta. Hanno scelto l’abbigliamento da calciatori di una TBV qualcosa con delle tute azzurre aderentissime. Il batterista è vestito con una normale camicia bianca però: al mercato avevano solo due magliette? Partono salutando la stanza che si svuoterà. Si accarezzano tra di loro, uno è Zibì Boniek. Il suono è fichissimo, bassi rotondi e tutto il resto aguzzo. Non so se c’entrino i Daft Punk, ma il carattere sessuale del tutto è quello della tensione pre-orgasmica. Il pubblico gradisce e tanto, loro si guardano tra lo stupito e l’atteso. In falsetto pensiamo a ciò che è fuori dalla porta, dietro l’angolo, e subito dopo Space For Rent viene allungata e ripartita in frenate e accelerazioni. Poi diventiamo pupazzi gialli, mentre Zibì usa una lattina di Super Bock per fare slide sulla chitarra. I pezzi cominciano a mischiarsi, è ora di uscire e io continuo a volerne un altro po’. Indietreggiamo rivolti verso il palco e spezzo il loop resto/non resto quando zompa fuori la tarantella Satisfaction. Al colmo del petting reciproco Zibì e socio la orlano prima da ballo per gli anziani per la festa della Santa e poi da disco-fine-del-mondo. Scappiamo. Mezz’ora dopo lì dentro per i Buraka Som Sistema sarebbe stato il vuoto pneumatico.

Hello, Empty Room - Whomadewho
Satisfaction (live) - Whomadewho
Nessun commento:
Posta un commento