2.10.07

Il declino del Giovin Signore

Ascoltare di continuo musica dance forse fa davvero male. Ti ritrovi in automobile e quando non hai voglia di attaccare l’i-Pod ti costringi a giochi perversi tipo “Cataloga il palinsesto di M2O secondo i tuoi canoni di accettabilità al netto della forma che non è propriamente rivolta a te”. Cominci con il distacco ironico ascoltando le repliche de Il Cammino di Gigi D’Agostino, abbassi le difese con Real Trust: A tempo di Roberto Molinaro (che sarà anche kitsch, ma in fondo le selezioni non sono malaccio) e finisci a canticchiare il jingle “è la storia di uno, di uno regolare, che alle sette in punto lui si doveva svegliare” dallo show della mattina Risveglio muscolare. E poi la techno ottunde. Prima sapevo bene l’inglese. Lo capivo e lo parlavo, come da più classico dei luoghi comuni, grazie ai testi delle canzoni. Certo avevo un vocabolario completo sull’essere sfigato ma interessantissimo in una cittadina di provincia scozzese o dell’entroterra di un qualsiasi stato lontano dall’oceano, ma questo è un dettaglio di poco conto. Ora, ascoltando musica quasi esclusivamente strumentale, il mio inglese è tornato ai livelli delle medie (cioè di quando avevo un inglese paragonabile alle canzoni dei Black Box di Limoni-Davoli-Semplici). Ma la cosa peggiore è internet: leggo nuove webzine, nuovi forum e leggo news e recensioni a tema nei posti che frequentavo prima. La conseguenza di tutto ciò è che mi trovo davanti di continuo lei. Labbra aperte in un’espressione ai limiti del rincoglionito. Piumino bianco con la pelliccia. Frangettona con quei due-tre centimetri di ricrescita sotto le sopracciglia a mascherare una fronte probabilmente bassa. Abbronzatura di centro estetico fatta al martedì per risparmiare. Sguardo nel vuoto che nella migliore delle ipotesi attribuisci a una qualche droga e nella peggiore al fatto che per davvero lei, quando torna a casa dall’after-party alle undici della domenica mattina, invece di andare a dormire e a contenere occhiaie e occhi gonfi in vista di una noiosissima nuova settimana, va sul sito in questione a comprare gli mp3 dei pezzi che ha sentito (nominare) la notte precedente. Di fronte a tale estetica, tutte le alte considerazioni filosofiche sui miei recenti ascolti crollano miseramente. Secondo me indossa anche i bermuda e le calze color carne con le ballerine.


Chemical Girl (The Field Guitar Mix) - The Fine Arts Showcase

3 commenti:

a. ha detto...

la ragazza beatport
l'ho vista nel centro solare sotto casa mia
non l'hanno fatta entrare

delio ha detto...

potrebbe anche avere gli orecchini a forma di anello di 15cm

(blogger non mi lascia inserire l'opportuna immagine di aigor)

accento svedese ha detto...

Somiglia ad una mia amica che indossa ancora le scarpe Buffalo. Che sia lei?