Non-post: Aeroporto
È evidente che deve esserci un legame spirituale – una sacra alleanza, una solenne comunione d’idee – tra aeroporti e romanzi spazzatura. Richard, almeno, si era fatto quest’idea.
I romanzi spazzatura si vendono negli aeroporti. I frequentatori di aeroporti comprano e leggono romanzi spazzatura. I romanzi spazzatura parlano di gente negli aeroporti, un po’ perché i romanzi spazzatura si servono degli aeroporti per spedire i loro personaggi a zonzo per il pianeta, e un po’ perché gli aeroporti fanno da sfondo, nei romanzi spazzatura, ai loro distacchi, incontri casuali, convegni e appuntamenti.
Certi romanzi spazzatura parlano
solo di aeroporti. Certi romanzi spazzatura sono addirittura intitolati
Aeroporto o qualcosa del genere. Perché, allora, potreste chiedervi, non esiste un aeroporto chiamato Romanzo Spazzatura? I film tratti da romanzi spazzatura, naturalmente, fanno grande affidamento sull’ambientazione negli aeroporti. Perché allora negli aeroporti non ti capita mai di assistere alla trasformazione di romanzi spazzatura in film? Forse esiste davvero un intero aeroporto, chiamato Aeroporto del Romanzo Spazzatura, o magari con un nome più stiloso, come Manderley International Junk Novel Airport, dove li girano tutti. Non sarebbe un aeroporto vero ma un modello in grandezza naturale in chissà quale cinecittà, tutto bidimensionale e fatto di plastica, carta stagnola e altro pattume.
I personaggi dei romanzi spazzatura, invece, non leggono romanzi spazzatura nemmeno quando sono all’aeroporto. Differenziandosi in questo da tutti gli altri frequentatori di aeroporti. Leggono testamenti e pubblicazioni di matrimonio. Talvolta, se sono intellettuali, o raffinati intenditori, o grandi ingegni, viene loro consentito di leggere romanzi non-spazzatura. Anche se nella realtà i lettori di romanzi non-spazzatura, persino gli scrittori di romanzi non-spazzatura, quando (e solo quando) si trovano in un aeroporto, leggono romanzi spazzatura.
I romanzi spazzatura esistono almeno da quando esistono i romanzi non-spazzatura. Gli aeroporti, invece, non esistono da molto tempo. Però gli uni e gli altri hanno spiccato il volo contemporaneamente. I lettori di romanzi spazzatura e i frequentatori di aeroporti vogliono la stessa cosa: evasione, e rapido trasferimento da un romanzo spazzatura all’altro, da un aeroporto all’altro.
Qualunque cosa siano, comunque funzionino, i romanzi spazzatura sono affini alla psicoterapia; anche gli aeroporti sono affini alla psicoterapia. Gli uni e gli altri appartengono alla cultura della sala d’aspetto. Musica via cavo, linguaggio tranquillizzante e suadente. Da questa parte – sì, l’assistente di volo si occuperà subito di lei. Aeroporti, romanzi spazzatura: ti strappano la mente dalla paura della morte.
(Parole di Martin Amis, da
L’informazione.
Per l’episodio ambientato all’aeroporto Pulkovo 2,
Io e la bionda del duty free shop, separati da un vetro trasparente:
musica di Adriano Celentano,
Susanna.
Per l’episodio ambientato all’aeroporto Pulkovo 2,
Bagagli pericolosi:
musica di The Flaming Lips,
Zaireeka – Stereo Mixdown.
Per l’episodio ambientato all’aeroporto di Malpensa,
Fissando i gradini della scala mobile dalla sala d’aspetto:
musica di The Olivia Tremor Control,
Dusk At Cubist Castle.
Per l’episodio ambientato all’aeroporto di Palese,
Il Ritorno:
musica di The Go! Team,
Everyone’s a VIP to someone.)