9.12.04

Bonus track /1: Il suono della città


Il primo contatto musicale con SP è stato nel minimarket sotto casa, mentre cerco qualcosa per la colazione del giorno dopo il primo giorno. Io so come si dice latte in russo, il mio collega per ovvi motivi no e si stupisce della mia conoscenza. Mentre disquisisco di pareti, latte più e ragazzotte chiamate Roisin, i diffusori audio ripescano Tarzan Boy. Deve andare molto in Russia perché anche nel primo ristorante dove proviamo invano a cenare ci accoglie la stessa canzone. Nel secondo ristorante, Kalinka, la cameriera parla italiano e si preoccupa della quantità di grasso presente nel piatto da me richiesto. Lì pervengo alla conclusione che il mainstream russo è dominato da due categorie: house con vocetta femminile e cantante maschio piagnone.
Sbirciando le reazioni delle persone alle sonorizzazioni di negozi, caffè e strade, ho notato che le ragazze prediligono la maledetta e fastidiosa anzichenò figura del cantante maschio piagnone. Non so se dipenda dalla ruvidezza predominante nella loro società, ma i muri sono tappezzati di poster di cantanti noti solo per il loro nome, una sorta di invasione di cloni di Christian, l'indimenticato usignolo di Boccadifalco.
La musica italiana è un punto fermo, in ogni senso, come diceva l'amaro cantore. Paul McCartney avrà riempito piazze e teatri qui in Russia, ma non raggiunge i livelli di ammirazione che sono riservati a Ricchi E Poveri, Toto Cutugno e Al Bano, dei quali trovate divertentissimi bootleg nei negozietti dei sottopassaggi del centro. La traduzione stilisticamente rispettosa in russo di Parole, parole sentita nel negozio di souvenir mi aveva bendisposto, ma all'uscita la Nevskij Prospekt era allietata dal chioschetto dei cd che sparava a tutto volume uno degli ultimi Celentano. Celentano in Russia è una sorta di divinità della musica e della commedia. Ma non tutti sono rimasti ancorati a San Remo, tanto che una ragazza in un programma televisivo, durante un servizio su una qualche discoteca, indossava una maglietta con la scritta cubitale "Tu sei bellissima", dovuta probabilmente al tormentone di Neffa.
Come si sarà capito da quanto detto sugli italiani, vi sarete accorti che se siete degli one-hit-wonder o degli scarponi caduti in disuso, il posto per voi è la Russia. A tal proposito in televisione ho visto il video del nuovo singolo dei London Beat, che nel frattempo si sono dotati di capigliature bizzarre e di immagini esplicite. I russi amano poi tantissimo i Rammstein, a San Pietroburgo il primo venerdì del mio soggiorno (delio, davvero). Il St. Petersburg Times ha anche cercato di imbastire una polemica tra Rammstein e Blixa Bargeld: Bargeld nel febbraio scorso(!) aveva dichiarato a SP che i Rammstein sfruttano e assecondano gli stereotipi americani sui tedeschi. Leggendo lo stesso giornale ho scoperto che i Pram stavano suonando da un quarto d'ora al Red Club, dall'altra parte della città.
Per una descrizione delle band del momento e dei posti dove sentire e ballare musica (il sottobosco vivacchia anche lì tra Dascha, Fish Fabrique, Moloko e Red Club) vi rimando al prossimo episodio tra circa due mesi, quando mi avventurerò da solo per SP in barba alla casalinghitudine del collega.

Nessun commento: