6.10.05

99 palloncini sgonfi


A margine di alcune discussioni sul nuovo singolo di Madonna, Achille si interroga su una realistica impossibilità del revival degli anni ‘90: colpa del loop ‘60-‘70-‘80 che rischia di soffocare gli emergenti sentimenti nostalgici dei britpoppers e dei bigbeaters. A mio avviso è più verosimile una doppia spiegazione. In primo luogo la distanza temporale. È vero che in tempi di bulimia musicale si accorciano anche i tempi di recupero, eppure continuo a considerare valida la regola del venti. La maturità del recupero di un’epoca si è finora raggiunta sempre venti anni dopo. Non si può essere nostalgici a trent’anni.

D’altronde gran parte dei Novanta è figlia del recupero del passato privo di nostalgia. C’era chi era figlio degli XTC, dei Kraftwerk o degli Smiths, ma nessuno andava in giro piagnucolando “Oh com’erano belli i tempi in cui ascoltavamo gli Smiths!” (succede ora, ma sono ragazzine spagnole che vorrebbero essere Belle And Sebastian e che ai tempi dei Los Esmiths forse non erano nemmeno nate, cfr. Las Escarlatinas – Adiós Al Pop). C’era chi utilizzava il passato nel presente, vuoi in postmoderna maniera, vuoi come un brandy che crea l’atmosfera. Il fatto che il presente dei Novanta si ponesse in maniera similmente problematica nei confronti del passato rende impresa ardua la riproposizione di simili sentimenti in forma di revival. Il revival del britpop insomma non può che essere britpop.

Poi però scorri il programma della nuova stagione della discoteca meno peggio di Bari e noti che tra due settimane ci sarà Howie B e poi di seguito un Hartnol degli Orbital, Layo e Bushwacka come a Benicassim, Darren Emerson degli Underworld, Richard Dorfmeister, Ben Ayers dei Cornershop e concerti di Morgan dei Bluvertigo e Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus. Facile direte voi, costano poco e riempiono il posto. Ma non è anche questo il senso del revival, la decadenza delle star e le loro serate a ritmo industriale nella provincia, italiana o svizzera o russa che sia per gente che all’epoca non riuscì a vederli dal vivo? Se invece pretendete il programma di Red Ronnie in prima serata su Canale Cinque con gli FPI Project egli Atahualpa, scordatevelo. Non ci sarà.

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