28.10.05

GOSUB 9000


La malinconia del fosforo verde.
Stewdio ha girato un video di Jed’s Other Poem (Beautiful Ground) dei Grandaddy programmando in Applesoft II un Apple del 1979 con 48k di RAM.
Il finale lascia un magone, tutto di silicio.
(via Bedazzled)

I Thievery Corporation ti cambieranno la vita


Le trovate, anche ruffiane, al cinema in genere non mi indispongono. Non mi indispone nemmeno un universo in cui un’improbabile sfiga cosmica si abbatte sul protagonista. Eppure a un certo punto del secondo tempo il fastidio era tale da provocare il cosidetto gesto della mano che cerca pietà. E più per come il secondo aspetto, in cerca di un basso profilo, sfiorava il ridicolo che per altro. Cambi registro come una puntina di giradischi rotto che si muove eccentricamente su solchi differenti, tanto che senti il margine di separazione quando dall’uno passi all’altro. Ragionandoci, lo stesso rischio che si era preso Dave Eggers risolvendolo con grazia. Io che atarassico/aponico senza additivi son stato sentivo tutta la goffaggine di un silenzioso che all’improvviso decide di dire troppo. In fondo solo il volume separa i silenzi di Braff dalle urla di Muccino. La Martina Stella di Zach Braff nel remake de L’ultimo bacio sarà Summer di O.C.

27.10.05

Se avessi i tag questo sarebbe alla voce Minchiate


La cover discopunk di Flat Beat non è il revival che volevamo.

Hip Teens Wear L.A. Gear


Ehi, sei ancora al glitch-hop di Prefuse ‘73? Ehi credi ancora che Dangermouse ed MF Doom siano i nomi da contrapporre ai gangsta? Ehi, Kanye West con le canzoni sulla mamma? (mode autoironia on) Seriamente, non avresti voglia di un bel gruppo svedese? (mode autoironia off) Torna indietro ai tempi della old school ed immagina che per una catastrofe naturale sia sparito tutto il vinile e che siano rimasti solo dei Commodore 64 per fare musica. Sono gli Stacs Of Stamina e il loro hip-hop acido è la cosa.
Ascolta Tivoli (su Headphone Sex), il tributo al rap francese di Donne Moi Un Poisson e Downtown Tempo.

Bonus Track: Headphone Sex è andato a ballare per noi Erol Alkan e Paul “Phones” Epworth e ha postato alcune delle chicche della serata come il Daft Punk Mix di Mothership Reconnection, il Digitalism Remix di Nothing But Green Lights di Tom Vek (altri nomi che mi si dice di tenere d'occhio) e il Glam Racket Remix di Do You Want To dei franzferdinandi ad opera dello stesso Alkan. Fate un salto da lui per i dettagli e per sentirli.

26.10.05

Cose che personalmente fanno senso


L’ascolto dell’edizione americana ripulita, ricantata, rimasterizzata di Thunder, Lightning, Strike dei The Go! Team è paragonabile alla visione di gente che si lava i denti con uno spazzolino appartenente ad altri.

(A dire il vero dovrei dire che è paragonabile alla visione dei Go! Team che si lavano i denti tutti col proprio spazzolino in un mondo in cui tutti si lavano i denti con spazzolini di altri ed il contrario è ritenuto moralmente e fisicamente riprovevole)

(Che poi riflettendo e ripensandoci, con calma e con distanza, le alterazioni sono tutte accettabili e alla fine l’impressione è quella delle modifiche che si sentirebbero in un loro buon live. Credo che sia una questione di attaccamento agli oggetti che mi aspetto, in quel posto e in quella forma. Ecco, forse dovevo tirare in ballo dentiere e paste adesive)

The boy with the Arab Strap


Voglia di riversare interminabili pinte di parole, qui,
su ogni lenzuolo senza ricami, su ogni foglio senza margini.

Stink - Arab Strap
A Happy Medium - Malcolm Middleton
(non le preferite, ma quelle che puoi scaricare attraverso l’internet)

25.10.05

E l’orologio contro il muro segna l’una e dieci da due anni in qua




Lo stile elegante e sobrio dei poster di The Small Stakes, ottimo quando evita le nuvolette e i colori pastello, rende i manifesti dei concerti di alcuni nostri gruppi preferiti un appetibile oggetto di arredamento, direbbe Giorgio Mastrota.

Compreresti da loro la tua automobile?


Per il lancio della Nuova Civic la Honda ha commissionato degli spot giovani, un po’ modaioli e un po’ a bassa fedeltà. E così gli Shynola citano i videogiochi da console e la loro grafica sopra Galang di M.I.A., Roman Coppola sceglie il tema coppia giovane + arca di Noè al suono dei Grandaddy di Nature Anthem, i Pecubu utilizzano grafica computerizzata per nascita di farfalle per We Will Become Silhouettes dei Postal Service, i leftchannel scorrono in finto piano sequenza il globale, JJ & Maithy hanno immagini prese in prestito da MTV e dai video di Chillout Zone. L’unico che riesce a sfuggire alla fastidiosa aura di indie-yuppism è quello con le piante di carta di Ace Norton con le Pony Up! che cantano Shut Up And Kiss Me. Ma che credete, che le automobili crescano sugli alberi?


(dove si ripensa alla Fiat che conquista il pubblico giovane con Vasco)

21.10.05

Novella 2000


Ma con l’uscita su internet del disco dei Babyshambles i fanatici del Doherty torneranno a parlare di musica?

20.10.05

Walk through psych m-blogs like an egyptian


Il meglio della psichedelia sintetica da Stypod (ascolta Lovefinger dei Silver Apples)



Per cercare di uscire dal tunnel in cui si balla solo The Purple Bottle degli Animal Collective (video dal vivo trovato su Antville), qui si offre una possibilità agli Oxford Collapse, nipotini molto ini di Pavement e Wire con un approccio confusionario alla !!! o alla Broken Social Scene. A dirsi è un obbrobbrio ma danza anche tu The Money You Have Is Too Little, scoperta da Sixeyes



Sempre dallo stesso post, i Mixel Pixel sono il psych-folk al tempo dei simulatori di videogiochi anni Ottanta (dite al mio vicino di scrivania di smettere di giocare a Ghost’n’Goblins sulla sua costosa e potentissima workstation)



Vorrei un template che assomigliasse alla versione di Tessio contenuta in The Present Lover. Per avere un’idea delle malefatte di Mr. Luomo Vladislav Delay (ma è il suo vero cognome? se sì è invidiabile anche per ciò) andate su Radio Babylon e visto che ci siete sentite anche Quio, l’indie-risposta tedesca alle varie Britney, Christina, Missie e Jessica (oh, ci ha anche un brano intitolato Gazon Gasolina)



Mrs. Bean è la moglie segreta di Mr. Bean. The Essex Green hanno imparato, almeno qui, la lezione dei gruppi che hanno nascosto la psichedelia nel pop e nelle canzoni (Sentiti da Spoilt Victorian Child)



Basta con le parole. Nefertiti di France Gall (dall’indispensabile Blowupdoll)

The Polyphonic Oompa




Clicca sulla foto per sentire Veruca Salt, sali di un livello per la colonna sonora e guarda il commento di Danny Elfman* (se ti appare uno schermo nero ti manca il chocoapplet o devi semplicemente dare la riproduzione col tasto destro del mouse)

*in realtà una bieca scusa per ammirare nuovamente gli Oompa Loompa

16.10.05

La filosofia della distruzione del tempo


Il bello di recuperare in divx un film che era stato molto al centro dell’attenzione qualche tempo fa è che, a un certo punto di un tranquillo sabato sera, parte inaspettato e perfetto quel capolavoro che è Under The Milky Way dei Church.

These are the days racing towards us


Sono stato all’inaugurazione della discoteca meno peggio di Bari, due mini-concerti e il solito djsetting, questa volta definibile con l’aggettivo tremebondo. Ma non è di questo che voglio parlare. Non dell’ex-tutto e ora volevo-essere-gli-arab-strap-fuori-tempo-massimo. Non di quello degli amici della fabbrica, che prendono un componente in più per aumentare il coefficiente rock e provano anche la strada del cantato in italiano. Non della suddetta selezione musicale, priva di ritegno nel riservarci a inizio serata mezza discografia di Cure e Smiths (poi dovremmo parlare di come possa essere fastidioso in certi frangenti un rapporto irrisolto col Moz) inframezzata di classici dei Coldplay, Toploader e Morcheeba(!), incurante del fatto che con la discoteca semivuota puoi permetterti quello che vuoi. Non del fatto che il signor Carlo Chicco (okkei faccio il nome e il cognome così se si cerca sente la mia voce) nella parte danzereccia della serata scelga per l’apertura della nuova stagione esclusivamente pezzi appartenenti all’anno scorso quando va bene (con l’eccezione di Dare dei Gorillaz), e le immancabili Tainted Love e Song 2 quando va male.

Non si parlerà di questo quanto di uno strano personaggio che a inizio serata brancolava per la discoteca, vestito da magro cowboy texano, con una interminabile barba che si estendeva lungo tutte le direzioni, di quelle che cominciano a crescere dopo un lutto, dopo una delusione o anche dopo un blocco esistenziale. Su suggerimento del benemerito Davide il pavido Carletto lo introduceva come il regalo della serata, l'ex leader di uno storico gruppo poco conosciuto ma che aveva lasciato il segno nei pochi che avevano avuto la fortuna di incrociarlo sul loro cammino. E all’improvviso ho avuto l’illuminazione e mi è stato chiaro che, come attraverso percorsi imperscrutabili due anni fa mi imbattei nei Lift To Experience, venerdì incontravo per l’ennesima volta il loro leader, un allampanato figlio di predicatore sempre più in preda ai suoi demoni che affoga le sue visioni apocalittiche in muri di una singola chitarra sempre più amplificata ed effettata. Un essere in crisi creativa che cerca di superare da solo un blocco artistico e personale, rovesciando la sua fuga dal mondo sul pubblico che gli sta davanti.

Oggi Josh Pearson si esibirà per un concerto più lungo delle cinque canzoni viste l’altra sera, ma io non ci sarò, perché la regola non scritta tra noi due è che ogni volta che vorrà sarà lui a cercare me. Mentre a fine serata teneva gli occhi chiusi sul, solito, remix di Enjoy The Silence, io mi chiedevo il senso del prezzo del concerto di Paolo Benvegnù della prossima settimana, sette euro prima delle dieci, dieci dopo. E ieri non ho avuto, nemmeno per un attimo, la tentazione di andare a sentire Howie B.

Streaming thees


In those days there was a kind of feeling of pushing out of the front door, into the pale exhaust fume park by broad water pond where the grubby road eventually leads to end field. Turkish supermarkets after chicken restaurants after spare pawnshop, everything in my life felt like it was coming to a mysterious close. I could hardly walk to the end of the street without feeling there was no way to go except back. The dates I had that summer count to nothing, my job was a dead end and the rain check was killing me a little more each month. It seemed unlikely that anything could hold much longer. The only question left to ask was what would happen after everything familiar collapsed, but for now the sun was stretched between me and that moment. It was ferociously hot and the equality became so bad that by the evening the noise of nearby trains stuttered in and fix and storks, distorted through the shifting end. As I lay in my room I can hear my neighbors discussing the world kemp and opening beers in their gardens on the other side someone was singing an Arabic prayer through the thin wall I had no money for the pub so I decided to go for a walk. I found myself wandering aimlessly to the west past the terrace of chicken and bomb shops and long dreads near the tube station. I crossed the street and headed into virgin territory, I had never been this way before grabble Dutch houses alternative with square 60s offices and the white pavements angulated with cracks and litter. I walked in wall because there was nothing else for me to do and by the breeze the light began to fade. The mouth of an avenue led me to the verge of a long greasy A road that rose up in the far distance with symmetrical terraces falling steeply down and up again from a distant railway station. There were 4 benches to my right indispurced with those strange bushes that grow in the area. These blossoms are so pale yellow they seem translucent almost spectral and suddenly tired, I sat down. I held my head in my hands, feeling like shit but a sudden breeze escaped from the terraces and for a moment I lost my thoughts and its unexpected glooms. I looked up and I realized I was sitting in a photograph. I remember clearly this photograph was taken by my mother in 1982 outside our front garden in Hampshire, it was slightly underexposed I was still sitting in the bench but the colors and the plains of the road and the horizon had become the photo but I looked hard and I could see the lines of the window ledge in the original photograph were now composed by a tree branch and the silhouetted edge of a grass barge, the sheens the flash on the window was replicated by gunfire smoke drifting infinitely testify slowly from behind the fence my sisters face had been dimly visible behind the window and yes there were pale stars far off to the west that traced out the lines of a toddlers eyes and mouth. When I look back at this there's nothing to grasp, no starting point, I was inside an underexposed photo from 1982 but I was also sitting on a bench in Haringey, strangest of all was the feeling of 1982, dizzy illogical as if none of the intervening disasters and wrong turns had happened yet. I felt guilty and inconsolably sad. I felt the instinctive tug back, to school; the memory of shopping malls, cooking, driving in my mothers car, all gone, gone forever. I just sat there for awhile, I was so tired that I didn’t bother trying to work out what was going on. I was happy just to sit in the photo while it was lasted which wasn’t long anyway. The light faded, the wind caught the smoke, the stars dimmed under the glare of the streetlamps. I got up and walked away from the spot of little benches and an oncoming of Garish kids. Our bus was rumbling to my rescue down that hill with a great big fire Alexandra palace on its front and I realized I did want to drink after all.

(qui si scrivono testi per intero, come i quindicenni sul diario)

12.10.05

Mad in Italy


Per Stylus Magazine il disco della settimana è quello di Simone Cristicchi, quello di Biagio Antonacci e della studentessa universitaria. Tra i precedenti dischi della settimana di Stylus ci sono Wolf Parade, Devendra Banhart, The Juan Maclean, Isolée, Decemberists, Beck, Patrick Wolf e Bloc Party. Solita posa da spocchiosi che decidono cosa è giusto e cosa no o devo pensare che è una sublime mossa di hacking ai danni della webzine?

11.10.05

Il dramma di una madre



Povera contessa Pinina Garavaglia, qui ritratta con il principe Morisss e Asia Argento.

Squatt(e)rinati


Al prossimo che posta foto di gattini lo accoppo. Intanto progetto di coprire le spese di riparazione della mia auto con la fine arte dell'occupazione.

Mio cuggino mio cuggino


Aerosmith wrote "Love in an Elevator" after encountering Arthur Lee on the way up to a meeting at the offices of Sony Music in New York.

"serge gainsbourg" is actually an elaborate hoax perpetuated by european zionists. there have been numerous "serge gainsbourg"s over the years. the hoax was called off--but not revealed--after the fall of the soviet union, for reasons still unclear.

As a Tax evasion scheme, Elton John spent the entirety of 1975 with a dormouse living in his lower intestine.

It would take approximately sixteen years to listen non stop to every song posted on every MP3 blog in the last 12 minutes.

The Pet Shop Boys' song "Left to My Own Devices" features the lyric "Che Guevara and Debussy to a disco beat". Ironically, Guevara hated Debussy's music, describing it as "reactionary bourgeois indie shite". Debussy, on the other hand, was a huge disco fan, scoring the string arrangements for several classics including Odyssey's "Use It Up and Wear It Out".

Luke Haines is the heir to the throne of Latveria. He refuses to accept his rightful legacy on the basis that "something bad" might happen.

If you try and upload "Carrot Rope" by Pavement to your iPod, iTunes automatically replaces it with "I Got 5 On It" by Luniz.

The chorus of 1997's "Beetlebum" marks the first ever use of the chord C major in Blur's recorded output, as Graham Coxon had only recently overcome his irrational terror of it.

Rapper Nelly's last name really is Furtado.

Nostradamus accurately predicted the rise of Bran Van 3000.

Visionary musician Brian Eno regularly visits internet music sites using the alias "Mr. Snrub".

Aside from you and that Australian guy you met in Goa, absolutely no-one has heard of Manu Chao.

Billy Corgan played the little kid on that robot girl sitcom "Small Wonder."

Billy Corgan played the robot girl on the sitcom "Small Wonder."

Mogwai and Arab Strap signed a joint death pact in 1997, to be acted upon exactly ten years from that date, in 2007. Three weeks later, Aidan Moffat accidentally left the pact in an ex-girlfriend's bedroom. He has not been in contact with her since. Thus, the pact's whereabouts are currently unknown, and it is therefore nullified until it is found. The Arab Strap single "Love Detective" contains veiled references to this incident.

Your copy of Loveless isn't meant to sound like that.

(su I Love Music da luglio continuano a inventarsi leggende metropolitane)

I’m a stereotype (in a sense)


La scarlattina è contagiosa anche in Francia. Spero di trovare il tempo per parlarne, prima che sia troppo tardi. (via La Blogotheque)

Me And Calvin Johnson* Down By The Schoolyard. (via Said The Gramophone, il riempipista strappasorrisi del prossimo inverno)

Le Au Revoir Simone sono carucce e a parte The Disco Song mi annoiano in quanto carucce. (via Scenestars)



*o Stephin Merritt**

** o Jens Lekman se ritenete gli altri due eccessivi

7.10.05

Hear Their Songs (ce n’è per tutti)


Micky: You're drivin' like a madman.
Gordon: You think this is bad? You should see me when I'm on my own!
Micky: Sure I'd hate to be with you when you're on your own.

Ascolta We’re From Barcelona degli I’m From Barcelona da Polaroid.
Ascolta Ask Me Anything dal nuovo degli Strokes cantata da fdl.
Ascolta la canzone del ballo di Ritorno Al Futuro cantata dai Death Cab For Cutie da inkiostro.
Ascolta Ba Ba Ba Boof di Pussycat da Blowup Doll.
Ascolta He! She! You! Me! They! We! Us! Ok! di You Say Party! We Say Die!
Ascolta Conoscere Gente In Ciabatte degli Amari su Rockit.
Ascolta Dagger degli Slowdive in una versione con la spina attaccata.
Ascolta Take Ecstasy With Me cantata da Filene Steele per il tributo online alla discografia dei Magnetic Fields It’s Meaningless.
Ascolta A Todo Color di Las Escarlatinas, ovvero come sarebbero stati i Lali Puna se avessero fatto twee.
Ascolta Grass degli Animal Collective da Me You, We Two.
Ascolta You Are A Runner And I Am My Father’s Son dei Wolf Parade.
(e se non ti basta guarda quintali di video da Cliptip e Antville)

6.10.05

99 palloncini sgonfi


A margine di alcune discussioni sul nuovo singolo di Madonna, Achille si interroga su una realistica impossibilità del revival degli anni ‘90: colpa del loop ‘60-‘70-‘80 che rischia di soffocare gli emergenti sentimenti nostalgici dei britpoppers e dei bigbeaters. A mio avviso è più verosimile una doppia spiegazione. In primo luogo la distanza temporale. È vero che in tempi di bulimia musicale si accorciano anche i tempi di recupero, eppure continuo a considerare valida la regola del venti. La maturità del recupero di un’epoca si è finora raggiunta sempre venti anni dopo. Non si può essere nostalgici a trent’anni.

D’altronde gran parte dei Novanta è figlia del recupero del passato privo di nostalgia. C’era chi era figlio degli XTC, dei Kraftwerk o degli Smiths, ma nessuno andava in giro piagnucolando “Oh com’erano belli i tempi in cui ascoltavamo gli Smiths!” (succede ora, ma sono ragazzine spagnole che vorrebbero essere Belle And Sebastian e che ai tempi dei Los Esmiths forse non erano nemmeno nate, cfr. Las Escarlatinas – Adiós Al Pop). C’era chi utilizzava il passato nel presente, vuoi in postmoderna maniera, vuoi come un brandy che crea l’atmosfera. Il fatto che il presente dei Novanta si ponesse in maniera similmente problematica nei confronti del passato rende impresa ardua la riproposizione di simili sentimenti in forma di revival. Il revival del britpop insomma non può che essere britpop.

Poi però scorri il programma della nuova stagione della discoteca meno peggio di Bari e noti che tra due settimane ci sarà Howie B e poi di seguito un Hartnol degli Orbital, Layo e Bushwacka come a Benicassim, Darren Emerson degli Underworld, Richard Dorfmeister, Ben Ayers dei Cornershop e concerti di Morgan dei Bluvertigo e Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus. Facile direte voi, costano poco e riempiono il posto. Ma non è anche questo il senso del revival, la decadenza delle star e le loro serate a ritmo industriale nella provincia, italiana o svizzera o russa che sia per gente che all’epoca non riuscì a vederli dal vivo? Se invece pretendete il programma di Red Ronnie in prima serata su Canale Cinque con gli FPI Project egli Atahualpa, scordatevelo. Non ci sarà.

4.10.05

Dell’autoreferenza e della mancanza di spessore che all’improvviso diventa spessore: FF-FF, cioè “Che mi hai portato a fare sopra a Coney Island se non mi vuoi più bene?”


In giorni impegnati come questi è strano che esplorando le pieghe più nascoste dei miei attuali dischi preferiti (Animal Collective e Wolf Parade, per la cronaca), io sia attratto inspiegabilmente e in maniera più che magnetica dal disco nuovo dei Franz Ferdinand. Ciò non è dovuto al fatto che mentre guido ho ormai sviluppato complicate coreografie per accompagnare “this boy is so spectacular” e tutti gli altri killer-ritornelli un po’ tamarri e un po’ già sentiti che alla lunga vengono fuori, come forse non mi sarei aspettato. Non dipende dalla loro conferma di gruppo che schifa il contenuto in favore della dinamica. Non ho la soluzione, e in giorni impegnati come questi è difficile trovare il tempo per risolvere quesiti di tale portata.

Poi però mi chiedo il perché di Eleanor Put Your Boots On, che sta lì programmatica come tutte le loro creature monodimensionali ma in maniera opposta, per spezzare il ritmo, per il suo non essere una canzone dei Franz Ferdinand. Tutti a dire dei Beatles, e avete ragione, e a pensare che Eleanor fosse quasi un tributo alla donna solitaria di Revolver. Poi mi imbatto, quasi contemporaneamente, nella notizia che Alex Kapranos ha frequentato per qualche tempo Eleanor Friedberger dei Fiery Furnaces e allora corro a leggere il testo e trovo che

You can run to the Coney Island rollercoaster
Ride to the highest point
And leap across the filthy water
Leap until the Gulf Stream’s brought you down


e per un attimo ho l’impressione che l’omino dallo sguardo di vetro e sempre uguale abbia un momento di umanità nel mimetizzarsi alla sua (passeggera) fiamma, alle corse senza capo né coda di Blueberry Boat. Non è una crepa nella monodimensionalità, però ci trovo una tenerezza di cui non lo credevo capace. Un’intuizione e una canzone che, chissà perché, lego agli altri episodi strani del disco, a Fade Together e al suo muro di Berlino con i Box Tops sopra e, soprattutto, a Walk Away dove lo spendido uno-due

And I am cold, yes I’m cold
But not as cold as you are


è incastonato nella versione franzferdinanda della politematicità fieryfurnacesca, tra il Kremlino, Hitler, Stalin, Churchill e Mao Tse Tung. Come se l’omino dallo sguardo di vetro e sempre uguale possa essere stato capace non solo di scrivere una bella canzone (a tal proposito ascolta la demo per sola chitarra), ma di uscire dal suo mondo a una sola dimensione, anche se per il solo spazio del battito di un tacco a spillo.