A Bari, il Conclave Remix si suona quando la gente ancora entra. Poi lui arriva e termina in un battibaleno percepito di più di due ore. L’innovatore Derrick (notato l’assonanza, eh, eh?!) raccoglie applausi da concerto alla fine del suo set. Set fratello del Carl Craig visto a Torino, giusto meno trattenuto: diversi pezzi in comune, forse più ruvido e dritto, quando necessario. Eppure entrambi raccontano con pezzi recenti, con chicche del passato e con episodi di mezzo sconosciuti, di quando un gruppo di dj inventò a Detroit una musica nera in cui l’uomo, circondato da macchine, presse e ciminiere, cercava di appigliarsi a brandelli di umanità, quand’anche questi fossero le macchine stesse. Il presente non è altro che la declinazione e l’estremizzazione (bianconerogiallorossa) delle intuizioni un gruppetto di fichissimi futurologi che invecchiano bene e possono permettersi di non suonare i loro pezzi più seminali. E se non bastasse tutto ciò, l’altra sera ho perso il cellulare mentre zompavo. In fondo la nascita della techno è stato qualcosa di simile: apparentemente si cancellava una memoria di numeri, suoni, messaggi, riferimenti, ma tutto restava intorno, e solo il necessario sarebbe tornato nella nuova SIM. Il necessario, cioè il futuro. Il vorrei che già è.
Vorrei Incontrarti - Alan Sorrenti
Icon (Montage Mix) - Derrick May
Icon (Montage Mix) - Derrick May
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