The russian futurists (conversazioni telefoniche)
Capo di maxcar: Driiiin
maxcar: sì?
Capo di maxcar: senti per te sarebbe un problema stare in Russia a singhiozzo per un po’ per quel progetto segretissimo di conquista del mondo?
maxcar: ehm, no di che si tratta?
[due minuti chiusi da “Questo telefono si autodistruggerà alla fine della chiamata”]
Capo di maxcar: ... e quindi pensavo che potresti partire alla fine del mese e stare a San Pietroburgo inizialmente per due settimane.
maxcar: tra due settimane? Va bene! (occazzo, il concerto dei Delgados!)
Capo di maxcar: Ok, ciao.
maxcar: ciao.
Capo di maxcar: Driiiin
maxcar: sì?
Capo di maxcar: scherzavo.
maxcar: lo sapevo.
Capo di maxcar: è un problema per te partire martedì?
maxcar: ehm, err, arr, uch, pensavo di andare fuori questo weekend (occazzo, il concerto dei Decemberists) e sarebbe un po’ complicato organizzarmi ma ehm, err, arr, uch, va bene.
Capo di maxcar: Ok, ciao.
maxcar: ciao.
Ho le farfalle nello stomaco. Lo sapevo che non dovevo mettermi la cravatta, oggi. Mi sento disorientato, mai come in passato, e mi chiedo come mai ancora non si siano accorti che sono un cazzaro.
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