L’altra notte il nano di Fantasilandia ha salvato la mia vita
L’amorevole suono dell’energia statica è quello che fa rizzare le carni al tatto. Il gruppo che nel nome ha uno dei peggiori giochi di parole degli ultimi tempi viene preso per mano dai Junior Boys, che nel loro prossimo disco si confermano come la cosa più simile ai Blue Nile col suono di adesso (cfr. Like A Child) ma che qui confezionano un andante pop sintetico rotondo e trattenuto come un palloncino che sfugge alla mano di un bambino in chiesa. Sta in alto verde, ogni tanto si abbassa e poi si rialza a toccare il tetto della navata secondaria. Attirerà, fino a quando non incontrerà uno spigolo, l’attenzione di altri bambini che, annoiati dalla messa, rivolgeranno lo sguardo verso l’alto. Il 1996 non è un’opinione.
The Loving Sound Of Static (Junior Boys Remix) – The Mobius Band
Quelli che ne sanno non fanno che parlare di The Girl From Botany Bay quando spunta il nome degli svedesi Minilogue. Non bisogna però dimenticarsi di quando su un loop di Everything In Its Place dei Radiohead sequestrarono una vocalist di Moby, le tapparono la bocca col cloroformio e per chiedere il riscatto registrarono con una videocamera i suoi tentativi di divincolarsi.
Certain Things Around You Part II – Minilogue
Quando l’ho sentita, mi è sembrato di atterrare su Marte e devo ringraziare Copy, Right? per ciò. I Giganti prendono Space Oddity di Bowie e la cantano in italiano alternando cosmiche bosse a decolli psichedelici. Al solito se avete dimenticato a casa il casco da astronauta, va bene anche la boccia del pesce rosso, previo suo trasferimento in apposito sacchetto di plastica.
Corri Uomo Corri – I Giganti
Gli SCSI 9 sono russi e titolano in francese una cicloide sul tentativo di trattenere a sé forse invano il proprio cuore. Fredda, labirintica, sembra di passare sempre dallo stesso vicolo cieco. Tanto dopo sette freddi minuti labirintici finisce ripassando dal via, in un accenno di inutile ripetizione infinita.
Pour Ne Pas Perdre Le Cœur Dans L’Abîme – SCSI 9
La voce ha ancora la banda ridotta della linea telefonica, affogata al solito nello sfrigolio circostante. Un suono che è l’angolo rassicurante della casa, con una pianta anonima e uno stereo che agli altri sembra rotto. Prima o poi leggerò quello che dice, per ora mi dondolo nei volumi alti e nelle membrane vibranti degli auricolari.
Every Time – The Radio Dept.
Il post nasce da questo pezzo, che musica anche i suoi titoli di coda. Gloriosa canzoncella per melodie circolari sulla sospensione dell’incredulità applicata alla vita di tutti i giorni spiega l’insenso delle cose, di queste cose. Ecco come si canta insieme al nano di Fantasilandia e al suo smoking bianco perfettamente stirato e al suo enorme farfallino nero, prima che spenga la luce di tutta l'isola.
For The Actor – Mates Of State
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