Il disco d’esordio di Annie Clark, ovvero St. Vincent, ovvero
la chitarrista dei Polyphonic Spree, è disparato e a volte eccessivo, per quanto uno a cui piacciano i
Map Of Africa possa dare del disparato e dell’eccessivo a qualcun altro. Per quel che conta, mi sono fissato con le giravolte alla
Matthew Dear di
Now, Now. Nonostante il disparatissimo ed eccessivo coretto alla Polyphonic Spree/Sufjan, nonostante il disparato ed eccessivissimo assolo finale Paranoi Ahinoi.
Now, Now - St. Vincent
6 commenti:
ho visto St Vincent pochi giorni fa in un live solista (era supporter di Andrew Bird) ed è stata veramente ma veramente incredibile... amore a prima vista.
circa il tuo blog, si, è stato la scarpa, e me ne ha parlato benissimo, lui ti ha anche linkato!
(sono quattro anni di blog che aspetto per potermene finalmente uscire anche io con una frase così..)
Uhm
Tossicchia.
Imposta la voce in modalità casuale understatement.
Uh, si, bella. L'ho vista a Barcellona aprire il concerto di Sufjan.
(scappa a lavoro felice di aver potuto finalmente dire una frase così.)
@kekkoz: mi spaventa che dal vivo suoni da sola, è una modalità che di solito mi butta giù chiunque. Forse però la formazione allargata di cui parli (voce, chitarra, tacco) potrebbe farmi cambiare idea
@antonio: tz, io sono diventato suo amico su myspace prima che ci mettesse gli mp3 :D
in questo momento non posso sentire l'audio, me tapino, ma questo filmato credo (spero) che renda l'idea
http://www.youtube.com/watch?v=-5NwTvR_JI0
adorabili pestoni su your lips are red in un altro video...
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