11.2.05

My morning sun is the drug that brings me near
To the childhood I lost, replaced by fear


Non è neanche male questo non troppo fathers and sons tra Peter Hook dei New Order e i giovini Bloc Party davanti al signor Guardian. Soltanto mi assale l’orrore alla vista della foto: cioè, quello è un mio teenage hero? (l’uso di cioè è fondamentale parlando della nostra adolescenza)



E in tema di formazione, solo per poco non è partito un mio progetto di lotta mediatica contro il fenomeno dell’indie infantilismo. Avevo in mente questa nuova rubrica intitolata James Murphy Is Dead in cui destabilizzare il nostro culto verso certe figure alla base della nostra (mancanza di) crescita. Resomi conto che a forza di collezionare figu di Doraemon e riproduzioni a grandezza naturale di Sibert (diapositiva!



rimossa, eh?) il trentenne smette di essere figura mitologica per il giovane adolescente. Per tale motivo credevo che elaborare lutti ignoti di miti adolescenziali potesse essere una buona terapia d’urto. Sarei partito dal suicidio del capo dei Mio Mini Pony (evento doppiamente destabilizzante non solo per la morte, ironicamente impiccato, ma anche per la scoperta che i Pony avevano un capo supremo), per poi passare al decesso di John ‘Sloth’ Matuszak per tossicodipendenza da steoidi anabolizzanti fino alla tragica scomparsa di Eduardo Palomo, indimenticato protagonista di Cuore Selvaggio (e chi di noi non ama Lynch), per infarto. Avevo pensato anche a eventuali illustrazioni firmate daw, era tutto pronto insomma, sarei stato infantilissimo, ma poi mi hanno regalato un vasetto di Didò.

(Ah, intesi, se avete a casa foto di Mio Mini Pony impiccati la casella g-mail accanto è funzionante, eh)

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