14.3.05

Agosto è il mese più crudele


perché è di nuovo qui a rimuovere gli amanti dai ponti e sono tornate le signore inglesi dell’altro anno cinquant’anni più vecchie per via della svalutazione della sterlina e delle leggi contro la segregazione razziale nel lavoro che hanno provocato l’ira dei dockers di londra nipoti snaturati dei famosi proletari che ci fecero credere nel manifesto sono tornate a svalutare le loro gonne le ragazze apolidi o svedesi (non si sa mai) le loro fette di coscia mordibili definitive per un apprezzamento strutturalista delle violazioni e il dumping di sottoprodotti del violino sui terrazzi

i giovani biondi mendicanti che dovevano diventare geni in ginocchio rifanno i loro velazquez di gesso sui marciapiedi tra ornamenti di fil di ferro gatti di lana quattro o tre monete e la gentaglia che arriva da tutto il mondo come se soltanto qui ci fossero ristoranti e donne decise lentamente a spogliarsi o a spogliarsi lentamente

ma di giorno non c’è altro da fare che andare a vedere il louvre e questo e si avvicinano scettici perché a volte si tratta di una poesia e si allontanano prudenti sorridendo perspicaci perché è scritto grazie in tutte le lingue e perfino in arabo risulta imbarazzante

ma in qualsiasi momento si può ricreare il disturbo come un cane chiuso in un attico che aspetta qualcuno che apra la porta dopo le ferie perché il quartiere latino è il solito con in più la polizia che solleva il selciato e ricopre con l’asfalto la spianata che c’è sotto perché la gioventù marxista-pessimista non si porti dietro la sua giustizia accumulata fin da maggio

ecco l’unica novità dell’estate e che troveranno senz’altro altre armi quando vorranno e che sto peggio come prima o più di prima se è possibile e che sentiamo la mancanza di quelle notti di fuoco ogni notte e ci sentiamo inutili davanti a tante automobili intatte monumento successivo all’animale pre-umano e la calma cotonata l’ordine come un’accusa

di quella festa della violenza che abbiamo avuto resta solo l’orgoglio di essercene infischiati dei limiti del possibile esigendo tutto il potere per l’immaginazione

lei adesso è la vera pazza della casa qualcosa avviene passa non è reale ancora e tuttavia è l’unica cosa vera

tu ad esempio

non ho altre risposte alle domande idiote della logica

(Qui si è tremendamente alla moda e le immagini poetiche di Jorge Enrique Adoum vengono svuotate del significato politico e usate in modo esclusivamente estetico-simbolico e immaginatele lette su Superheroes of BMX dei Mogwai da Government Commissions)

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