One Night To Push And Scream
Mentre comincia la sequela di dichiarazioni sdegnose nei confronti delle classifiche di fine anno, qui si trova il tempo per smistare altre segnalazioni per la pista da ballo, con pezzi la cui vita non va oltre la pista vuota che troveranno alla loro prima selezione.
The Changes potrebbero piacere agli zii che bazzicano queste parti. La loro particolarità è l'utilizzo di strutture melodiche e di atmosfere tipiche del pop anni Ottanta per canzoni indie rock. Come se gli Spandau Ballet o Alan Parsons si mettessero a fare cover dei Death Cab For Cutie. Il pezzo da ballare è The Machine, per spostare il vostro indie-set verso una selezione pop anni Ottanta e viceversa.
Thunderbirds Are Now! C’è il rischio che prossimamente si parli molto di loro in giro e allora io come al solito mi sto zitto e canto le lodi di questo pezzo andante, con tastierine e chitarre riverberate e soprattutto cori, cori, cori. Il pezzo da ballare è il demo di Make History (disponibile da You Ain’t No Picasso), per spostare il vostro set dal momento electro-rock coi Phones Remix a quello con tutte le cose che piacciono ai vostri amici m-blogger tipo Clap Your Hands, Animal Collective o Wolf Parade. E viceversa (uo-uo, tarattattà).
Alter Ego. Oh, con la scusa che i rave tornano di moda, ammollate un po’ di techno. Il pezzo da ballare è l’Ewan Pearson Slow NRG Edit di Beat The Bush (disponibile da Music For Robots), per spostare il vostro set dal momento epigonia Daft a quello con i martelloni, i fischietti e i ciuccetti e i remix fatti in casa di Madonna e Goldfrapp, e viceversa (chetelodicoaffà).
We Are Wolves. Sono canadesi è la nuova forma di imprimatur che si sente spesso in giro. Il pezzo da ballare è Little Birds, per il vero sport dell’anno del dj, ovvero passare da una canzone che assomiglia a My Sharona a una che assomiglia a My Sharona. E viceversa.
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